Chi ha dipinto il Giudizio Universale?

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Il Giudizio Universale è il gigantesco affresco che ricopre la parete dell'altare della Cappella Sistina, sita nei Palazzi Vaticani a Roma. Si tratta di un'opera del pittore, scultore, architetto e poeta Michelangelo Buonarroti.

Di estrazione aristocratica, Michelangelo nasce a Caprese (Arezzo), nel 1475 e, senza l'approvazione della famiglia, frequenta la Scuola d'Arte di Bertoldo Da Giovanni, nei Giardini Medicei di Firenze. Ed è proprio in questo contesto che Michelangelo conosce Lorenzo il Magnifico, che lo farà entrare nella sua corte di letterati e artisti.

L'incarico per affrescare la Cappella Sistina arriva nel 1534 dal papa Clemente VII, incarico poi confermato dal successivo pontefice, Paolo III Farnese.

L'inizio dei lavori, previsto per gennaio-marzo del 1536, viene posticipato ai mesi estivi: Michelangelo, infatti, non disponendo di tutti i colori necessari, attende l'arrivo dell'estate per avere a disposizione una completa gamma cromatica.

L'affresco del Giudizio Universale non è stato immune da apprensione e dissapori, soprattutto tra l'artista e l'amico Sebastiano del Piombo. Michelangelo aveva infatti deciso di dipingere 'a fresco', ovvero dando il colore direttamente sull'intonaco umido. Una tecnica, quella sopra descritta, particolarmente dura, che avrebbe quindi messo a dura prova il fisico del pittore.

Per la realizzazione dell'affresco Michelangelo impiegò molti anni, dal 1536 al 1541. Lo sforzo fu notevole: il pittore, ormai sessantenne, era infatti costretto a lavorare per lunghi periodi di tempo su scomode impalcature illuminate dalla debole luce di candele.

L'inaugurazione della Cappella Sistina avvenne alla vigilia di Ognissanti del 1541, suscitando sia ammirazione che scandalo, soprattutto per i corpi nudi dei personaggi biblici raffigurati.