Che cosa è il linguaggio?

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Il linguaggio è una prerogativa assoluta dell’uomo: nessun altro essere vivente è stato in grado nei secoli di sviluppare un così complesso codice linguistico come quello umano.

Il linguaggio non è altro che la capacità che ha l’uomo di esprimere concetti, pensieri e significati tramite un codice complesso, ossia la lingua.

Esistono diverse teorie riguardo l’origine del linguaggio: scienziati e linguisti del calibro di Noam Chomsky sostengono che il linguaggio sia una abilità innata, una caratteristica particolare insita nella natura dell’uomo; un’altra scuola di pensiero sostiene invece che in realtà si tratti di un processo di acquisizione, una peculiarità degli individui che evidenzia la capacità di adattamento, sviluppo e progresso dell’essere umano.

Bisogna poi specificare che con il termine “linguaggio” s’intendono quell’insieme di espressioni sia verbali sia non verbali. Per quanto riguarda il linguaggio verbale possiamo ulteriormente suddividere in categorie come linguaggio orale (il parlato), scritto, formale e informale. Il linguaggio non verbale invece raggruppa tutta una serie di atteggiamenti che esprimono emozioni e significati senza l’utilizzo di una lingua; per comprendere questo modo di esprimersi non legato alla trasmissione orale di un messaggio vengono utilizzati parametri paralinguistici: l’intonazione, l’utilizzo mirato di pause, sospiri e movenze del viso sono elementi essenziali del linguaggio non verbale.

Il linguaggio viene appreso durante i primi anni di vita e il contatto con i genitori è fondamentale per lo sviluppo del linguaggio nei neonati: tra gli 0 e i 3 anni i bambini sono in grado di pronunciare ed utilizzare circa 5mila vocaboli; un periodo di transizione cruciale per l’arricchimento del vocabolario infantile è sicuramente compreso tra i 6 e gli 11 anni, lasso di tempo in cui i bambini imparano ad usare in maniera completa la grammatica e acquisiscono sempre più vocaboli grazie alla scuola.

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