Marcel Proust

La vocazione fallita

Marcel Proust (1871-1922), nato a Parigi, primogenito di un professore universitario e di Jeanne Weil, figlia di un agente di cambio israelita, trascorse l'infanzia tra l'appartamento parigino, le vacanze in campagna a Illiers (la Combray della Recherche) e al mare a Trouville, in Normandia. Circondato di premure affettuose e dall'agiatezza familiare, Marcel fu un bambino sensibile e introverso. A nove anni venne colpito dal primo attacco d'asma, malattia che lo tormentò per tutta la vita. Attratto dalla vita mondana, appassionato lettore, frequentò i salotti e collaborò ad alcune riviste ("Le Banquet", "La Revue Blanche"). Nel 1896 pubblicò una raccolta di prose, Les plaisirs et les jours (I piaceri e i giorni). Nel 1895 cominciò a scrivere un vasto romanzo, tra autobiografia e arte, Jean Santeuil, che abbandonò nel 1899 (e fu pubblicato postumo nel 1952), in cui affrontava il problema, che sarà poi al centro della Recherche, di come trasformare l'esperienza della vita nella creazione di un'opera d'arte.

Proust approfondì la sua meditazione sull'arte attraverso la lettura delle opere del critico inglese J. Ruskin, dal quale apprese che la bellezza non è fonte di piacere, bensì qualcosa di più della vita stessa. La scrittura dei Pastiches (1908-09), straordinario esercizio parodistico, segnò un momento, ormai prossimo alla conquista della propria maturità artistica, in cui venne superata la tentazione dell'imitazione.