Victor Hugo

L'esilio e il ritorno

Rifugiatosi a Bruxelles, poi a Jersey, quindi a Guernesey (dal 1855), Hugo attaccò Napoleone III con Napoléon le petit (Napoleone il piccolo, 1852) e Les châtiments (I castighi, 1853). Negli anni successivi il placarsi del rancore, il riposo forzato orientarono il poeta verso la riflessione sui problemi fondamentali dell'esistenza, il senso della presenza dell'uomo sulla terra, il rapporto con Dio, l'anima e il cosmo. Nel 1856 pubblicò le Contemplations (Contemplazioni), una raccolta di grande complessità e ricchezza espressiva, in cui prevale la dimensione cosmica, esoterica, alimentata dalla scoperta dello spiritismo e dell'animismo. Nel 1859 uscì un'opera poetica ancora più ambiziosa, tentativo titanico di ripercorrere poeticamente l'intera storia dell'umanità: la prima serie della Légende des siècles (Leggenda dei secoli). Nell'agosto di quell'anno venne proclamata un'amnistia che gli consentiva di tornare in Francia; ma, non volendo cedere di fronte a Napoleone III, rimase in esilio. Nel 1862 apparve il suo capolavoro, il romanzo Les misérables (I miserabili), grandiosa epopea del bene, affresco sociale e mitico. Seguirono Les travailleurs de la mer (I lavoratori del mare, 1866) e L'homme qui rit (L'uomo che ride, 1869), in cui il protagonista Gwynplaine è il simbolo atroce dell'umanità mutilata. I romanzi di Hugo, e soprattutto I miserabili, ottennero un successo enorme, forse anche perché il pubblico vi trovava indicato un itinerario spirituale, morale e politico di ascesa individuale e sociale. La caduta di Napoleone e la proclamazione della repubblica (1870) gli resero possibile un ritorno trionfale. Deputato nel 1871, senatore nel 1876, visse però ai margini della vita politica. L'année terribile (L'anno terribile, 1872) evocava la guerra del 1870 contro la Prussia; il romanzo Quatre-vingt-treize (Novantatré, 1874) prese spunto da un episodio della Rivoluzione francese per alludere al disastro militare del 1870. Nel 1877 pubblicò la raccolta L'art d'être grand-père (L'arte di essere nonno), che evocava con grande freschezza la tenerezza degli affetti familiari; nel 1877 e poi nel 1883 apparvero la seconda e terza serie della Leggenda dei secoli, completate idealmente dal poema La fin de Satan (La fine di Satana, 1886 postumo). Morì a Parigi, venerato come un patriarca; i suoi funerali furono un avvenimento grandioso.