Cinque Tèrre, Parco Nazionale delle-

Indice

superficie 38,60 km², altitudine 0-812 m s.m. (monte Malpertuso), provincia: La Spezia. Sede a Riomaggiore (SP). Istituzione: 1999.

Territorio

Delimitata a E dalla costa di Tramonti e a W dal comune di Monterosso al Mare, l'area protetta include uno dei pochi tratti integri della costa ligure, le Cinque Terre, con cinque piccoli paesi di antica origine (Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore); il paesaggio è caratterizzato dall'alternarsi di falesie a strapiombo sul mare, campi terrazzati, coltivati a vite e olivo, garighe e foreste. Il parco, insieme a Portovenere e alle isole Palmaria, Tino e Tinetto, nel 1997 è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Per rendere coltivabili i ripidi pendii l'uomo, a partire dal sec. XII, ha trasformato profondamente il territorio, contenendo il terreno con muretti a secco e realizzando una superba opera di terrazzamento, che rappresenta ancora la peculiarità di questo territorio e che ha contribuito alla sua stabilità idrogeologica. Purtroppo, nel secondo dopoguerra, il mutato equilibrio socioeconomico ha provocato un progressivo abbandono delle colture tradizionali che contribuivano alla salvaguardia del territorio stesso, determinando l'insorgere di eventi franosi di sempre maggiore estensione, che lasciano scivolare verso il mare ettari di terreno e minacciano gli stessi centri abitati. § Simboli di questa terra sono le DOC cinque terre e sciacchetrà, vino passito dagli intensi aromi, divenuto, nonostante l'elevatissima richiesta, quasi introvabile.

Flora e fauna

Le caratteristiche orografiche e la diversità dei microclimi giustificano una vegetazione assai varia. Quasi la metà della superficie del parco è occupata dalla macchia mediterranea, composta principalmente da mirto, olivastro, corbezzolo, lentisco, fillirea e ginepro rosso. Nelle zone più aride crescono il rosmarino, il timo, l'elicriso e la lavanda. Salendo di quota, la macchia cede il passo a foreste di lecci, pini marittimi, pini d'Aleppo, castagni e sugheri. Tra i mammiferi che popolano il parco si segnalano il ghiro, la donnola, la talpa, la faina, il tasso, la volpe e il cinghiale. Nei boschi si possono avvistare la lucertola muraiola, il ramarro e alcuni serpenti, come il biacco e la vipera. L'avifauna comprende gabbiani reali, falchi pellegrini e corvi imperiali. Nei fondali di punta Mesco, di punta del Luogo e capo di Monte Negro è possibile osservare le gorgonie (la Paramuricea clavata, la bianca Eunicella verrucosa e la coloratissima Leptogorgia sarmentosa) e anche il corallo nero, mentre la pianta più diffusa è la posidonia oceanica. Non è raro, infine, avvistare la balena: le acque del parco, infatti, sono comprese nell'area marina protetta chiamata “Santuario internazionale per i mammiferi marini”.

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