National Gallery (Londra)

Indice

Cenni storici

Pinacoteca londinese nata nel 1824 con l'acquisto da parte dello Stato della raccolta di dipinti di J. Angerstein. Negli anni successivi questo nucleo si arricchì grazie a importanti acquisti (Bacco e Arianna di Tiziano, S. Caterina d'Alessandria di Raffaello ecc.) e donazioni (Beaumont, 1826; Stafford, 1828; Carr, 1831). Nel 1837 la National Gallery, che in un primo momento era rimasta nella casa Angerstein in Pall Mall, venne trasferita nel nuovo edificio in Trafalgar Square, progettato da M. Wilkins. Gli anni tra il 1841 e il 1894 furono i più splendidi nella storia della galleria, poiché sotto la direzione illuminata di Ch. Lock Eastlake, di Th. Uwins e di F. W. Burton e in virtù, a partire dal 1854, di cospicui e regolari stanziamenti statali per nuovi acquisti, le collezioni si arricchirono di centinaia di capolavori della pittura europea, scelti non solo in base a criteri di elevata qualità ma anche con l'intento di fornire una documentazione il più possibile completa. Nel 1897, in seguito alla donazione di sir Henry Tate, si decise la creazione della Tate Gallery come sezione separata della National Gallery, destinata a ospitare i dipinti inglesi. All'attenuarsi dell'interesse del Parlamento per l'accrescimento delle collezioni sopperirono dopo il 1894 i lasciti e le donazioni dei privati (Santing, 1910; Layard, 1916; Lane, 1917; Mond, 1924) e gli acquisti effettuati dal Fondo Nazionale per le collezioni artistiche, costituitosi nel 1903. Il più importante ampliamento degli ultimi anni è rappresentato dall'ala Sainsbury, progettata nel 1991 dagli architetti postmodernisti Robert C. Venturi e Denise Scott Brown per ospitare la collezione di dipinti rinascimentali. Oggi la National Gallery di Londra è una delle maggiori collezioni di dipinti d'Europa, probabilmente la più equilibrata e completa quanto a documentazione delle diverse epoche e scuole.

Le opere

La pittura del Trecento è rappresentata da opere di scuola toscana (Duccio, Pietro Lorenzetti), oltre che dal celebre Dittico Wilton, eseguito alla fine del sec. XIV da un artista francese. Eccezionale è il gruppo dei dipinti del Quattrocento, tra cui si ricordano la Madonna del Carmine di Masaccio, la Natività e il Battesimo di Piero della Francesca, il S. Giorgio e la Battaglia di S. Romano di Paolo Uccello, insieme a opere di Botticelli (Natività mistica), del Pollaiolo (Martirio di San Sebastiano), di Mantegna (Orazione nell'orto), Giovanni Bellini (Ritratto del doge Loredan), Antonello (Crocifissione), Dürer (Ritratto del padre), van Eyck (Ritratto dei coniugi Arnolfini), van der Weyden (Ritratto di dama); di Leonardo da Vinci si conserva il celebre cartone della Madonna col bambino, Sant'Anna e San Giovannino. Non meno ricca la documentazione della pittura del sec. XVI con la serie dei Raffaello (Pala Ansidei, Madonna Carragh), dei Tiziano (Ritratto d'uomo, Noli me tangere, Venere e Adone), dei Correggio (Ecce homo) e i dipinti di Bronzino, Parmigianino, della scuola bresciana, di Giorgione, Veronese, Tintoretto, El Greco, Bruegel. Per il Seicento si possono ricordare la Cena in Emmaus di Caravaggio, il Cristo flagellato di Velázquez, numerosi Rubens e Rembrandt, oltre a dipinti di Poussin, Lorrain, Van Dyck, A. Carracci, Vermeer, De Hooch, Hals, Murillo, Zurbarán, Le Nain, ecc. Meno ricco è invece il panorama della pittura francese del Settecento, compensato però dalla presenza di numerosi dipinti di Goya, Canaletto, Guardi, G. B. Tiepolo, Longhi, e da una scelta eccezionale di opere di pittori inglesi dei sec. XVIII e XIX (Hogarth, Reynolds, Gainsborough, Constable). Il panorama dell'arte europea si chiude con notevoli opere dei pittori francesi dell'Ottocento, da Ingres agli impressionisti.

Bibliografia

M. Valsecchi, National Gallery, Londra, 1963; J. Dayot, National Gallery: description raisonnée des sculptures du Moyen- Age, Parigi, 1983.

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