i

n.f. o m. invar. nona lettera dell’alfabeto che in it. rappresenta la vocale chiusa palatale ( imbuto, spiare) o la semiconsonante palatale ( ieri, piano, mai). Non ha consistenza fonetica nei digrammi ci, gi, che rappresentano il valore palatale di c, g davanti ad a, o, u ( ciarla, ciottolo, ciurma; giara, giorno, giubba), e talora anche nei gruppi cie, gie, dove è presente per ragioni etimologiche ( specie, effigie) o analogiche (in taluni pl. di nomi che hanno il sing. in -ia, p.e. acacie, camicie, ciliegie, in cui però non sempre l’uso di i è obbligatorio); neppure ha consistenza fonetica nei trigrammi sci davanti ad a, o, u ( sciame, sciocco, sciupio), e gli davanti a e, a, o, u ( figlie, biglia, sbaglio, pagliuzza), in cui concorre a rendere, rispettivamente, il suono fricativo palatale e quello liquido palatale | I come Imola, nella scansione delle parole lettera per lettera, spec. al telefono | i lungo, j | i greco, y | i prostetica, ( ling.) i non etimologica che si premette talvolta, per ragioni eufoniche, a parole comincianti per s + consonante (p.e. Ispagna, iscuola) | mettere i puntini sulle i, ( fig.) precisare, chiarire con estrema puntualità | Viene usata in sigle (p.e. I è sigla automobilistica dell’Italia) e in abbreviazioni (p.e. i.e., id est; I., per nomi propri come Ignazio, Ida) | i, ( mat.) simbolo dell’unità immaginaria | I, nella numerazione romana vale uno | I, ( chim.) simbolo dello iodio | I, ( fis.) intensità di corrente elettrica | I, ( filos.) nella logica scolastica, simbolo della proposizione particolare affermativa.

Nota d'uso

· La lettera i, nella lingua italiana, rappresenta una vocale (isola, idea) o una semiconsonante quando precede una vocale (ieri, iattura). Ma questa lettera ha anche un’altra funzione, quella di indicare che il suono di c, g, sc è palatale davanti alle vocali a, o, u (ciascuno, cioccolato, ciurma; giacca, giostra, giullare; sciarpa, sciocco, sciupare), oppure che il gruppo gli davanti alle stesse vocali ha un unico suono (biglia, caglio, maglia, pagliuzza): in tutti questi casi la i non è affatto una vocale e infatti non si legge; lo stesso succede quando la i si trova tra una c o una g e una e (specie, effigie). Davanti a parola che inizia per i semiconsonante l’articolo lo può avere l’elisione (l’iodio) o può rimanere intero (lo iodio), ma la forma intera è ormai molto più comune.