Emergenza gas e consumi record: la difficile situazione energetica italiana
Italia e approvvigionamento energetico: un rapporto difficile, conflittuale, estenuante e, se esasperato, capace di costringere in ginocchio il paese. Emergenza gas: sono queste le parole che da qualche giorno ricorrono tra i titoli dei quotidiani nazionali.
Un'emergenza, quella del gas, dovuta sia al taglio delle forniture da parte della Russia, scese del 30%, sia all'interruzione del funzionamento del rigassificatore di Rovigo a causa del maltempo.
L'Italia si prepara a momenti difficili nonostante, rassicurano gli esperti, non sarà toccata la fornitura di gas alle famiglie. Nel peggior scenario possibile, afferma l'amministratore delegato di Eni, sarà chiuso il rubinetto per quelle aziende che hanno un contratto interrompibile.
E intanto in Italia crescono i consumi: fa freddo, e le case e gli uffici vanno riscaldati di più, tanto che proprio nei giorni dell'emergenza si sta registrando una richiesta record di gas.
Una situazione paradossale che fa comprendere, ancora una volta, quanto l'Italia debba emanciparsi dalla sua condizione di costante necessità energetica sopperita, oggi, dalla quotidiana dipendenza da altri paesi.
E se il territorio italiano non è affatto ricco di combustibili fossili (petrolio, metano), come fare per generare quell'energia di cui abbiamo bisogno? Sono in molti a dire, da anni, che la fornitura estera possa essere integrata con le fonti rinnovabili: fotovoltaico, eolico e geotermia sono concetti chiave, capaci di rendere la penisola italiana più autonoma dal punto di vista energetico.
Cambiamento radicale da un lato, con l’auspicato passaggio dai combustibili fossili all’energia rinnovabile, ma anche risparmio energetico: utilizzare i giusti quantitativi energetici, senza sprechi, aiuterebbe a non trovarsi in situazioni di emergenza come quella che il nostro paese sta vivendo in questi giorni a causa del freddo che ha colpito l’Europa.