Geotermico: l'energia rinnovabile che sfrutta il calore della Terra

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Di fonti energetiche rinnovabili oggi si parla moltissimo: è infatti questa la direzione verso la quale devono necessariamente andare i consumi umani al fine di proteggere il nostro pianeta dall'avvelenamento proveniente dall’inquinamento causato dall’uso dei combustibili fossili.

Sia a livello locale che industriale, poi, la scelta tra le fonti energetiche rinnovabili è decisamente varia: esiste il fotovoltaico e l’eolico, ai quali bisogna aggiungere la nuova tendenza rappresentata dal geotermico.

Per geotermia si intende quel ramo della geofisica che ha come oggetto di studio il calore terrestre e, per traslato, lo sfruttamento di quest’ultimo come energia destinata all'uso umano e industriale.

In effetti il calore proveniente dall'interno del nostro pianeta è una risorsa oggi molto importante, soprattutto se la direzione da prendere è quella di un consumo più verde e sostenibile delle risorse presenti sul nostro pianeta, le cui condizioni di salute sono sempre più precarie.

Ma vediamo più da vicino cos'è l’energia geotermica e i principi sui quali essa si basa. In via preliminare è essenziale essere a conoscenza del fatto che il nostro pianeta, al di sotto delle superficie terrestre, è contraddistinto dalla presenza diffusa di temperature molto elevate. Esistono poi delle particolari zone, i cosiddetti ‘giacimenti geotermici’, in cui questo calore è particolarmente concentrato. E’ proprio qui che entra in gioco lo sfruttamento geotermico classico in cui, grazie a particolari tecnologie, il suddetto calore viene sfruttato e trasformato in energia.

In effetti è proprio nei pressi di tali giacimenti che vengono costruite le centrali geotermiche, il cui scopo è quello di convogliare il calore terrestre in speciali turbine e trasformarlo in energia elettrica destinata all'uso umano. Case history per eccellenza di questo sfruttamento energetico è senz'altro l'Islanda, paese in cui la geotermia rappresenta una delle più grandi ricchezze del territorio. Grazie al perfetto equilibrio tra calore interno e atmosfera esterna, in Islanda la geotermia rappresenta la normalità energetica che fa quindi passare in secondo piano lo sfruttamento dei combustibili fossili quali il petrolio e il carbone.

L'Italia non possiede certamente un territorio paragonabile a quello islandese, ma  a ben guardare sono svariate le zone in cui è possibile sfruttare a pieno regime il calore proveniente di giacimenti geotermici. Esempio nostrano sono senz’altro le centrali di Lardarello in Toscana.

E se quella sopra descritta è la geotermia classica, possiamo affermare che esistono altri modi per utilizzare a livello locale il calore racchiuso del sottosuolo. Si tratta della mini geotermia, il cui meccanismo principale si basa sullo sfruttamento del terreno come serbatoio termico di calore da ‘svuotare’ durante l'inverno e da 'riempire' durante l'estate.

Si tratta di un principio applicabile a qualsiasi edificio e in qualsiasi zona della terra, all’ovvia condizione che esso sia fornito di particolari impianti atti allo sfruttamento del calore proveniente dal sottosuolo.

Si tratta di semplici accorgimenti edilizi attuabili grazie alle nuove direzioni che sta prendendo l'arte del costruire attraverso la bio-architettura e l'eco-edilizia, capaci di realizzare condomini, abitazioni o alberghi provvisti di particolari sonde che, poste nel sottosuolo, sfruttano il naturale calore del terreno. Le nuove tecnologie permettono poi di collegare tali sonde sia speciali pompe di calore che al sistema idraulico  dell’edificio in modo da irradiare il riscaldamento (o il condizionamento) all'interno delle abitazioni.

Benché la mini geotermia sia una realtà affermata in molte zone del nord Europa, in Italia si tratta ancora di un fenomeno poco diffuso che, comunque, si sta lentamente facendo strada. Il più grande ostacolo del geotermico, infatti, è rappresentato dal grande investimento iniziale da attuare sugli edifici al fine di dotarli della giusta tecnologia. E’ bene ricordare, comunque, che l’edificio geotermico ha il potere di diventare parzialmente autonomo a livello energetico, aspetto capace di ammortare, in breve tempo, l’investimento iniziale.