L'Europa nella seconda metà del Cinquecento

La nascita delle Province Unite

Filippo II tentò di estendere la sua politica di uniformità religiosa e amministrativa ai Paesi Bassi, in larga parte calvinisti. Ciò scatenò la rivolta dei territori fiamminghi, sostenuta da Francia e Inghilterra. La violenta repressione del duca d'Alba (1567) colpì i capi dei calvinisti e impose la tassazione delle attività commerciali. Guglielmo d'Orange, esponente dell'aristocrazia fiamminga, guidò la rivolta antispagnola caratterizzata da atti di pirateria navale. Il saccheggio di Anversa (1576), voluto da Filippo II, provocò la pacificazione tra le province del Nord calvinista e quelle del Sud cattolico, frutto dell'accordo fu l'Unione di Gand con cui si chiedeva il ritiro delle truppe spagnole. Il nuovo governatore spagnolo Alessandro Farnese giocò abilmente sulle differenze religiose tra calvinisti e cattolici riuscendo a spezzare l'Unione di Gand. Nel 1579 le sette province settentrionali si proclamarono indipendenti (Unione di Utrecht). A esse si contrappose l'Unione di Arras delle province cattoliche, fedeli alla Spagna. Le Province Unite si diedero una struttura confederata con Stati generali unitari e permanenti sotto la guida di un governatore (statolder). La guerra con la Spagna continuò sino alla Pace di Vestfalia del 1648.