Agilulfo

re dei Longobardi (m. Milano tra il 615 e il 616). Duca di Torino, sposò Teodolinda, vedova del re longobardo Autari, e salì al trono nel 591. Stipulata la pace con i Franchi, Unni e Avari, cercò di affermare l'autorità regia sui duchi ribelli e di estendere i confini del regno. Ripresa la lotta con i Bizantini, conquistò l'interno del Veneto e giunse con una campagna militare (593-594) fino alle porte di Roma; qui fu fermato dall'abilità diplomatica di Gregorio I che, sostituitosi alla debole autorità imperiale, seppe sfruttare l'amicizia di Teodolinda. Grazie all'energia e all'abilità del pontefice, Agilulfo concluse in seguito una tregua con l'impero e adottò poi, anche per influsso della moglie, una politica di accordo col papa. Favorì il cattolicesimo e consentì che il figlio Adaloaldo venisse battezzato (603), mostrando con ciò di voler proseguire la politica di fusione tra le popolazioni adottata da Autari. Non si hanno notizie certe sulla sua presunta conversione.

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