Antrodòco

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comune in provincia di Rieti (24 km), 525 m s.m., 64 km², 2445 ab. (antrodocani), patrono: sant’ Anna (26 luglio).

Centro alla confluenza delle due valli appenniniche dei fiumi Velino e Rio; molto suggestivi i dintorni, con grotte e gole, tra cui quelle di Antrodoco, lunghe circa 1,5 km tra i monti Giano e Serrone. Chiamato vicus Interocrea da Strabone e citato nelle cronache farfensi, fu sede di un gastaldato dei duchi di Spoleto. Luogo strategico di notevole importanza per la sua posizione, fu invano assediato da Federico II nel 1231 e fu più volte devastato a opera degli aquilani (1362), di Cittaducale (1455 e 1485) e di Carlo VIII (1494). Fu feudo dei Savelli, dei Colonna, dei Bandini e infine dei Giugni.§ Notevole è la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, rifatta dopo il terremoto del 1703, con il portale romanico proveniente dalla chiesa di Santa Maria extra moenia.§ L'agricoltura (olivi, vigneti, castagne), l'allevamento (con produzione casearia) e l'artigianato del ferro e del rame costituiscono la base economica locale, alla quale si è aggiunto il turismo, anche termale, per la presenza di fonti solfuree.

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