Attiniari

sm. pl. [dal genere Actinia]. Ordine (Actiniaria) di Celenterati Antozoi della sottoclasse degli Zoantari che comprende polipi di dimensioni variabili fra pochi millimetri e alcuni decimetri, solitari o clonali, ma mai coloniali, e privi di scheletro rigido. Il portamento eretto è mantenuto grazie all'azione della muscolatura sulla colonna d'acqua presente all'interno del corpo. Gli Attiniari sono per lo più sessili, ma alcuni si spostano lentamente sul disco pedale. Vengono generalmente chiamati attinie e sono comuni in tutti i mari. Il corpo degli Attiniari è di forma quasi cilindrica con la bocca che si apre al centro di una corona di tentacoli. La bocca ha la forma di una fessura, alle estremità della quale una o due gronde (sifonoglifi) permettono la circolazione dell'acqua all'interno del celenteron. Il numero dei tentacoli, che sono cavi, è di regola multiplo di sei, ma in alcune specie l'accrescimento irregolare li porta a numeri svariati "Il disegno della sezione di un’attinia è a pag.109 del 3° volume." . "Per la sezione di un'attinia vedi disegno al lemma del 3° volume." Gli Attiniari sono per lo più macrofagi e catturano le prede paralizzandole con i tentacoli. Alcuni, tuttavia, possono raccogliere con i tentacoli parti di cibo molto piccole sospese nell'acqua e portarle alla bocca per mezzo di correnti ciliari. Sono ermafroditi o a sessi separati. Alcuni possono produrre altri individui per rigenerazione di parti del corpo autotomizzate. Questi animali vengono anche chiamati anemoni o rose di mare per la loro rassomiglianza con tali fiori. Quelli del genere Actinia sono molto comuni in acque poco profonde: alcuni di essi possono sopportare brevi periodi di emersione; hanno colorazioni molto vivaci e molte specie sono urticanti. Tra le specie più comuni e presenti anche nel Mediterraneo si possono citare l'Actinia equina o pomodoro di mare, di colore rosso (quando è contratta ha l'aspetto di un pomodoro; in espansione mostra spesso un orlo azzurro sul margine del disco orale; vive fissata sugli scogli nella zona di maree), l'Anemonia sulcata dai lunghi tentacoli e l'Adamsia palliata, caratteristica perché vive comunemente in simbiosi con i paguri. Molto note sono anche le attinie del genere Stoichactis, caratteristiche per la presenza, fra i loro tentacoli, di un piccolo pesce del genere Amphiprion, la cui pelle contiene una sostanza capace di inibire la scarica delle cellule urticanti di tali attinie.

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