Babbitt, Irving

critico letterario statunitense (Dayton, Ohio, 1865-Cambridge, Massachusetts, 1933). Professore di lingue romanze all'Università Williams e di letteratura francese ad Harvard dal 1894 alla morte, Babbitt è una figura centrale nel quadro della cultura nordamericana del suo tempo. Dopo aver condotto studi approfonditi in patria e in Europa, iniziò una violenta polemica antiromantica (avendo come principale bersaglio Rousseau) che nutrì le dottrine del movimento filosofico e letterario del New Humanism (Neoumanesimo), di cui Babbitt fu il capo incontestato. L'opera Literature and the American College (1908) già contiene un battagliero appello in favore dell'autonomia della letteratura in un Paese massificato e industrializzato. Con The New Laokoön (1910), Rousseau and Romanticism (1919), Democracy and Leadership (1924), On Being Creative (1932; Sulla creatività), si precisano i termini di una polemica appuntata contro l'ideologia romantica, ritenuta apportatrice di confusione nelle arti, e si approfondisce il richiamo a una cultura derivata dalla tradizione ellenica e veicolo di grandi idee. Il neoumanesimo di Babbitt e di P. E. More, mentre esercitò immensa influenza in campo letterario, toccando T. S. Eliot ed Ezra Pound, si definì gradualmente come dottrina aristocratica; neoclassica in arte e, a lungo andare, antidemocratica in politica.

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