Beaumarchais, Pierre-Augustin Caron de-

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scrittore francese (Parigi 1732-1799). Figlio di un orologiaio e avviato alla stessa professione, la abbandonò per un'esistenza avventurosa e brillante. Accolto a corte giovanissimo, fu nominato professore di arpa delle figlie di Luigi XV. Diventato socio del più ricco finanziere del tempo, Pâris Duverney, compì speculazioni che lo arricchirono rapidamente. Esordì sulle scene con la commedia Eugénie, rappresentata nel 1767 con scarso successo. Tre anni dopo un'altra commedia, Les deux amis (I due amici), non ebbe miglior fortuna. Fu in questo periodo che Beaumarchais venne coinvolto in una serie di processi. Implicato in uno scandalo e condannato per falso nel 1773, si appellò all'opinione pubblica, ostile ai giudici, con quattro Mémoires (Memorie) in cui accusava il consigliere Goëzman di venalità. Fu condannato, ma la sua denuncia contro gli abusi del regime lo rese popolarissimo. Si diede alle avventure più singolari: stampò le opere di Voltaire e di Rousseau, finanziò personalmente Lafayette, convinse il re che la Francia doveva sostenere i coloni americani insorti contro la dominazione inglese (1776) e giunse fino ad armare una flotta da trasporto. Nel 1772 riuscì a far accettare la sua commedia Le barbier de Séville (Il barbiere di Siviglia dalla Comédie-Française, ma l'opera fu proibita a causa dei precedenti penali dell'autore e solo nel 1775 poté essere portata sulle scene. A essa fece seguito Folle journée ou Le mariage de Figaro (Il matrimonio di Figaro), già terminata nel 1778 e portata sulle scene solo nel 1784: la commedia fu rappresentata più volte e applaudita dagli stessi nobili contro i quali era diretta. Nel 1792 Beaumarchais pubblicò una mediocre opera teatrale, La mère coupable (La madre colpevole), con la quale ripropose il dramma borghese, concludendo la trilogia iniziata con il Barbiere. Imprigionato durante il Terrore, dovette lasciare la Francia, dove tornò nel 1796. Autore di grande talento drammatico, l'autore diede alla satira delle istituzioni una violenza e un'immediatezza nuove, contribuendo a sensibilizzare l'opinione pubblica e, pur non essendo stato né un politico né un rivoluzionario, tenne desto quello spirito di rivolta che avrebbe portato alla caduta della monarchia.

Bibliografia

F. Grendel, Beaumarchais ou la calomnie, Parigi, 1973; M. Descotes, Les grands rôles du théâtre de Beaumarchais, Parigi, 1974; P. Larthomas, Parades, Parigi, 1977; R. Pomeau, Beaumarchais ou la bizarre destinée, Parigi, 1987; Cl. Petitfrère, Le scandale du “Mariage de Figaro”; prélude à la Révolution française?, Bruxelles, 1989.

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