Cappèlla de' Picenardi

Indice

comune in provincia di Cremona (17 km), 42 m s.m., 14,15 km², 424 ab. (cappellini), patrono: sant’ Agata (5 febbraio).

Centro situato nella pianura alla destra del fiume Oglio. Dal sec. XII il territorio appartenne ai vescovi di Cremona, dai quali fu in parte assegnato al monastero di San Giovanni, e ai Picenardi, sostenitori degli spagnoli: ciò determinò, durante i sec. XVI-XVII, il saccheggio del paese da parte dei francesi. § Il rudere della medievale torre merlata è ciò che resta dell'antico castello; la parrocchiale presenta elementi di transizione dal barocco al rococò, con facciata in stile classico, fregi interni in stucco, un coro ligneo intarsiato. Le ville Mondini e Sommi-Picenardi (nella frazione di Isolello) sono esempi di eleganti edifici padronali inseriti nell'ambito di cascine agricole; a Cansero, il quattrocentesco convento cistercense, divenuto parrocchiale di San Michele, fu riedificato in forme gotiche nel corso del Novecento. § L'economia si basa sull'agricoltura (cereali e foraggi per gli allevamenti di bovini da latte e da carne e di pollame), cui si affianca l'industria, attiva nei settori degli imballaggi, della lavorazione delle piume e dello stoccaggio di cereali.

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