Doré, Gustave Paul

disegnatore e incisore francese (Strasburgo 1832-Parigi 1883). Pittore mediocre, raggiunse grande notorietà come illustratore di libri. Giunto a Parigi nel 1847, nel 1848 pubblicò per la prima volta un suo disegno, Le fatiche d'Ercole, nel Journal pour rire di cui divenne puntuale collaboratore. Su incoraggiamento di Paul Lacroix si dedicò all'illustrazione di libri (Gargantua di Rabelais, 1854; Contes drolatiques di Balzac, 1855; Voyage aux Pyrénées di Taine, ecc.), che rivelarono subito le peculiari doti fantastiche e satiriche della sua arte espressa essenzialmente nel campo dell'incisione. All'apice della sua fortuna come illustratore, Doré si valse, per realizzare le sue incisioni, dei maggiori tecnici e disegnatori del suo tempo (ebbe collaboratori come Pisan, Pannemaker, Gusman). In seguito illustrò la Divina Commedia (1861), il Don Chisciotte (1863), la Bibbia (1864). Dopo il 1862, oberato dal lavoro, adottò sempre più spesso il sistema di eseguire i bozzetti, che poi venivano riportati fotograficamente sulla matrice. Dal 1870 si dedicò alla pittura (come pittore aveva esordito al Salon del 1853 con Due madri, Donne d'Alsazia e alcuni paesaggi) e alla scultura (il monumento per Dumas padre).

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