Dugènta

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comune in provincia di Benevento (46 km), 55 m s.m., 15,96 km², 2646 ab. (dugentesi), patrono: sant’ Andrea (30 novembre).

Centro situato alla destra del fiume Volturno. Sembra derivi il nome da duae gentes, a ricordo della fusione tra Romani e Sanniti. Ricordato in un diploma longobardo dell'833 il borgo, fortificato da un castello, ebbe notevole importanza strategica e fu in ogni tempo teatro di combattimenti. Dugenta e il castello ebbero storia feudale distinta: il primo appartenne a Guglielmo de Vaudemond, ad Addo de Souliac e a Pietro Braherio (1291), il secondo a capitani dell'esercito angioino. Alla fine del sec. XIII fu unito alla Contea di Caserta e nel 1511 venne acquistato da Andrea di Capua, duca di Termoli; passò poi ai Monsorio (1564) e infine alla famiglia Corso di Firenze. Nel 1860 vi sostarono le truppe di Nino Bixio. Fu danneggiato dal terremoto del 1980. Il castello domina l'abitato con i suoi torrioni circolari. Nella parte bassa del paese si notano alcuni palazzetti rococò (fra cui palazzo Marotta) e la chiesa di Sant'Andrea. § Comune tradizionalmente agricolo (cereali, foraggi, olive, frutta, tabacco), conta anche sull'industria enologica (dugenta IGT) e del tabacco e su qualche impresa artigianale della lavorazione del legno. È diffuso l'allevamento bovino.

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