Grimm, Wilhelm

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filologo tedesco (Hanau 1786-Berlino 1859). Visse, anche dopo il matrimonio, col fratello Jakob. Nel 1831 ebbe una cattedra a Gottinga, da cui nel 1837 fu, come Jakob, esonerato; nel 1841 divenne membro dell'Accademia delle Scienze di Berlino. Meno creativo e più didattico del fratello, è tuttavia il principale artefice della raccolta Kinder- und Hausmärchen (1812-14; Fiabe per bambini e famiglie), che rappresenta uno dei migliori frutti di un annoso lavoro filologico sul folclore tedesco. Convinti della purezza dell'anima popolare e quindi del valore educativo di quanto da essa è scaturito, i Grimm, e in particolare Wilhelm, non esitarono tuttavia a elaborare il materiale secondo il loro ideale romantico di fiaba e il modello della fiaba letteraria di Goethe o Novalis. La raccolta ebbe in Germania una diffusione quasi pari alla Bibbia. Frutto degli studi personali di Wilhelm sono Altdänische Heldenlieder, Balladen und Märchen (1811; Canti eroici, ballate e fiabe antico-danesi), il saggio Über deutsche Runen (1821; Sulle rune germaniche), Die deutsche Heldensage (1829; La saga eroica germanica) e Zur Geschichte des Reims (1852; Sulla storia della rima). Avviò lo studio scientifico dell'antico alfabeto runico.

A. Ruschione, I fratelli Grimm, Firenze, 1955; J. Campbell, The Work of the Brothers Grimm, New York, 1957; M. Lemmer, Die Brüder Grimm, Lipsia, 1963; A. Cascone, I fratelli Grimm, Roma, 1966; M. Turchet, Biancaneve: seduzioni concertanti, Milano, 1990.

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