Ligòrio, Pirro

architetto, archeologo e pittore italiano (Napoli ca. 1510-Ferrara 1583). Formatosi a Roma come pittore nell'ambito raffaellesco (un affresco delle Storie del Battista nell'oratorio di S. Giovanni Decollato), sviluppò interessi eruditi, di cui sono esempio il Libro delle antichità di Roma (1553) e la sua attività di archeologo, comprendente gli scavi di villa Adriana a Tivoli (1549), su commissione di Ippolito d'Este, per il quale eseguì anche la villa d'Este a Tivoli (1550-72). Quest'ultima, e specialmente il giardino, col suo fantasioso gioco di fontane, è un vero capolavoro dell'architettura manierista, in cui estro e bizzarria non sono ancora intaccati dallo sfrenato decorativismo che caratterizza invece il Casino di Pio IV in Vaticano (1559-62). Soluzioni tipicamente manieriste presentano anche il palazzo Lancellotti e l'alterazione del nicchione bramantesco del Belvedere. Successore per breve tempo di Michelangelo alla fabbrica di S. Pietro, Ligorio fu sostituito dal Vignola e concluse la sua attività alla corte di Ferrara, come antiquario. La sua straordinaria erudizione fu grandemente apprezzata dai contemporanei, tra cui il Tasso, ma i suoi disegni e le sue descrizioni di monumenti antichi, in cui il vero si unisce alla ricostruzione e agli abili falsi (falsificò soprattutto iscrizioni e monete) sono da valutarsi molto prudentemente.

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