Maracalagònis

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comune in provincia di Cagliari (16 km), 86 m s.m., 101,60 km², 6731 ab. (maresi), patrono: santo Stefano (5 luglio).

Centro del Campidano, situato sui primi rilievi del Sarrabus; è compreso nel Parco Naturale Regionale dei Sette Fratelli – Monte Genis, dove vive una ricca fauna (cervo sardo, aquila reale, mufloni ecc.). Fu forse l'antica Tidora, fondata nel 19 da un gruppo di ebrei esiliati dall'imperatore Tiberio, ed ebbe in epoca bizantina una certa rilevanza. Nel Medioevo fece parte della curatoria di Civita, compresa nel Giudicato di Cagliari (sec. XI), e, nel 1258, passò ai Della Gherardesca. Possesso dei pisani nei primi anni del Trecento, dopo la conquista aragonese fu infeudato ai Carroz (1363), conti di Quirra, passando poi a numerosi signori fino all'abolizione dei feudi (1839).§ Tra i monumenti più importanti sono due chiese d'origine medievale: quella romanica della Madonna d'Itria, a tre navate, e la parrocchiale della Vergine degli Angeli, che, rifatta nel Quattrocento in forme gotico-aragonesi e poi nel 1551 dopo un incendio e ancora rimaneggiata, conserva tracce della struttura originaria del 1225 e pregevoli opere d'arte.§ L'economia si basa sull'agricoltura, che produce soprattutto cereali, ortaggi e uva, sull'allevamento ovino e caprino e sull'apicoltura. La piccola industria opera nei settori edile, dei materiali da costruzione, dei serramenti e delle carpenterie. Ha una certa rilevanza il turismo estivo.

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