Mickiewicz, Adam

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poeta polacco (Zaosie 1798-Costantinopoli 1855). Lasciata Vilna, in cui ottenne una solida preparazione filosofica universitaria e partecipò alle riunioni dell'associazione segreta dei Filomati, si trasferì a Kaunas ma, nel 1824, fu costretto al soggiorno obbligato in Russia dove rimase per 5 anni. Dopo i viaggi in Italia (a Roma ebbe notizie dell'insurrezione di Varsavia del 1830) e in Svizzera, insegnò letteratura latina a Losanna e letterature slave al Collège de France (1840-44). Durante la Primavera dei Popoli formò a Roma una legione polacca, redigendo in seguito a Parigi La Tribune des Peuples. Recatosi in Turchia per organizzare i reparti polacchi contro la Russia, morì di colera. Il suo primo volume di Poesie, che segnò la nascita del romanticismo in Polonia, uscì nel 1822, seguito dal poema storico Grażyna (1823) e da due parti del dramma Gli avi (1823), il cui protagonista, Gustaw, è l'eroe ribelle contro le convenzioni sociali che distruggono la felicità personale del singolo. L'altra incarnazione del medesimo eroe è un “pellegrino” solitario, io narrante del ciclo descrittivo dei Sonetti di Crimea (1826), che insieme al romanzo in versi Konrad Wallenrod (1828) costituisce il frutto del soggiorno russo dell'autore. A Dresda Mickiewicz scrisse la parte III de Gli avi (1832), storia del processo dei patrioti universitari di Vilna: uno dei giovani martirizzati è il Gustaw delle prime due parti del dramma, che, superato il dolore individuale, prende su di sé le sofferenze della patria oppressa e si trasforma nel superbo Konrad, alla fine dominato dal padre Pietro. Dello stesso 1832 è anche la prosa stilizzata sulla Bibbia, I libri della nazione e dei pellegrini polacchi, espressione della fede di Mickiewicz nell'“istinto del popolo”, che presenta le idee “rivoluzionarie cristiane” di Mickiewicz. Conclude la sua opera poetica il poema Il signor Taddeo (1834), considerato suo capolavoro ed epopea nazionale polacca. Sostenitore della dottrina mistica di A. Towiański, Mickiewicz si staccò da essa soltanto nel 1847, dedicandosi poi a un'intensa attività politica. Per la legione polacca scrisse un radicale Simbolo politico (1848) di idee democratiche, pubblicando in seguito su La Tribune des Peuples numerosi articoli politici in cui si propose di difendere la causa rivoluzionaria in Europa. La poesia di Mickiewicz, il primo della grande triade del romanticismo polacco (formata anche da J. Słowacki e Z. Krasiński), resta ancor oggi fonte viva d'ispirazione ideologica e artistica delle letterature slave.

Bibliografia

Autori Vari, Mickiewicz e l'Italia, Napoli, 1949; D. Portera, Adamo Mickiewicz, Roma, 1968.

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