Molitèrno

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comune in provincia di Potenza (89 km), 879 m s.m., 97,65 km², 3752 ab. (moliternesi), patrono: san Domenico di Guzman (8 agosto).

Centro situato nell'alto bacino del fiume Agri. Abitato in epoca romana, attorno al Mille accolse i profughi di Grumentum, distrutta dai Saraceni. Fu roccaforte longobarda e poi Contea di Marsico. Appartenne a numerosi signori, tra i quali i Sanseverino, i Filangieri, gli Spinelli e i Pignatelli. Nel sec. XVIII vi fu istituita una rinomata scuola di medicina. § L'abitato è dominato dalla mole imponente del castello (rimaneggiato più volte), con due torri e gigantesco mastio merlato (forse di epoca longobarda). Nella chiesa dell'Assunta, costruita su disegno di Ignazio de Jullis (1754) allievo del Vanvitelli, con interno a tre navate sormontato da un'ampia cupola, sono una tela di scuola napoletana (Ultima cena, sec. XVII) e una croce processionale in argento (1611). La chiesa di Santa Croce (1613) custodisce altari barocchi, un crocifisso ligneo, tele secentesche e un reliquiario del sec. XVII. Di notevole interesse è anche la chiesa del Rosario (sec. XIII, rifatta nel sec. XVIII), con altari lignei dorati e chiostro cinquecentesco. § All'agricoltura (cereali, uva da vino, ortaggi e frutta) si affianca l'allevamento, che alimenta una vivace attività casearia (rinomato il canestrato). L'industria opera nei settori del legno e dell'abbigliamento. È rilevante il turismo di villeggiatura ed escursionistico (ascensioni al gruppo del Sirino). § Nei dintorni si trova la pineta del Seggio.

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