Pàolo IV

(al secolo Gian Pietro Carafa). Papa (S. Angelo alla Scala, Avellino, 1476-Roma 1559); nominato vescovo di Chieti (1504), fondò con San Gaetano da Thiene l'ordine dei chierici regolari che dal nome latino della sua diocesi (Teate) furono chiamati teatini (1524). Segnalatosi per l'austerità della vita e per l'energica lotta contro l'eresia, nel 1536 fu eletto cardinale, quindi arcivescovo di Napoli e infine capo dell'Inquisizione. Salito al soglio pontificio alla morte di Marcello II (1555), con l'aiuto del duca di Guisa cercò invano di contrastare conle armi il possesso del regno di Napoli a Filippo II. Sconfitto, si dedicò quasi solamente alla riforma della Chiesa e alla lotta contro il protestantesimo con una durezza che non risparmiò neppure alcuni cardinali condannati e incarcerati. Diede nuovo impulso all'Inquisizione romana, creò speciali commissioni riformatrici che furono alla base delle future congregazioni romane, obbligò i vescovi a risiedere nelle loro sedi e pubblicò il primo Indice dei libri proibiti (1557). Nepotista, favorì grandemente il nipote Carlo e due suoi fratelli, ma quando ne conobbe l'immoralità non esitò a esiliarli e a privarli di ogni carica. La sua condotta duramente autoritaria e inflessibile gli attirò molti odi e alla sua morte la plebe di Roma ne abbatté la statua sul Campidoglio e liberò i prigionieri dell'Inquisizione.

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