Péret, Benjamin

poeta francese (Rezé, Loire Atlantique, 1899-Parigi 1959). Fu tra i fondatori del movimento surrealista, alla cui storia partecipò attraverso le opere e le scelte politiche che lo videro nel partito comunista, poi nel movimento trotzkista, combattente in Spagna con le brigate anarchiche, prigioniero durante la seconda guerra mondiale ed esule in Messico. Di qui si scagliò contro i poeti della Resistenza (Le déshonneur des poètes, 1945, Il disonore dei poeti) per aver tradito lo spirito di ribellione permanente del surrealismo originario, di cui si ritenne con Breton l'unico interprete fedele. Tra le numerose opere in versi e prosa si ricordano: Proverbes mis au goût du jour (in collaborazione con Éluard, 1925, Proverbi aggiornati), Dormir, dormir dans les pierres (1927; Dormire, dormire tra le pietre), Le grand jeu (1928; Il grande gioco), Je ne mange pas de ce pain-là (1936; Non mangio di quel pane), Feu central (1947; Fuoco centrale), Mort aux vaches et au champ d'honneur (1953; Morte alle vacche e al campo d'onore). Je sublime (1936; Io sublimo) e l'Anthologie de l'amour sublime (1956; Antologia dell'amore sublime) sono invece testi dialogici in cui lo scambio continuo tra un “io” e un “tu” secondo gli schemi della tradizionale poesia amorosa, celebra ironicamente il carattere sublime del momento d'amore.

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