Penza (provincia)

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(Penzenskaja oblast’). Provincia della Russia occidentale, 43.200 km², 1.407.971 ab. (stima 2006), 33 ab./km², capoluogo: Penza. Confini: Repubblica dei Mordvini (N), province di Rjazan, Saratov, Tambov e Uljanovsk.

Si estende sul Bassopiano Europeo Orientale e in parte sulle alture del Volga, che scorre alla sua destra. Attraversata da numerosi fiumi, tra i quali il fiume Sura e i fiumi Usa, Hopër, Mokša. Nella parte settentrionale della regione dominano le foreste di conifere, mentre scendendo verso S si incontrano foreste steppose di specie decidue e infine steppe. Il 70% della superficie è dedicato all'utilizzo agricolo, vista la grande fertilità dei terreni (terre nere, grigie, podzoliche). Il clima è di tipo continentale. La regione è piuttosto povera di risorse energetiche proprie, nonostante siano attivi tre giacimenti di petrolio. Le principali risorse naturali, oltre a quelle forestali, sono l'argilla, il gesso e le sabbie vetrose. Principali attività economiche per gli abitanti (russi, tatari, mordvini, ucraini) sono l'agricoltura (cereali, patate, foraggi, ortaggi), l'allevamento (bovini, suini) e lo sfruttamento forestale. Il settore industriale (ingegneria meccanica e metallurgica, energia, alimentari) è in fase di continuo sviluppo. Città importanti, oltre al capoluogo, sono Kuzneck, Serdobsk, Kamenka e Nižni-Lomov. § I primi abitanti conosciuti dell'area della provincia furono i Burtasi, di incerta affiliazione etnico-linguistica, seguiti poi dalle tribù ugro-finniche dei Mordvini, caduti infine sotto il dominio del Khanato dei Cazari nel IX secolo. Dopo la vittoria sui Tatari da parte di Ivan il Terribile, nel 1552, queste terre furono annesse all'Impero russo. Il capoluogo fu fondato nel sec. XVII, come fortificazione a difesa dei confini meridionali dell'Impero. Da qui partì la celebre rivolta contadina guidata da Pugačëv alla fine del XVIII secolo.

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