Roncofréddo

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comune in provincia di Forlì-Cesena (36 km da Forlì), 314 m s.m., 51,72 km², 3383 ab. (roncofreddesi), patrono: san Biagio (3 febbraio).

Centro situato alla sinistra della valle del fiume Rubicone. Ricordato nel codice Bavaro (sec. VIII), munito di castello nel sec. X, appartenne alla mensa vescovile di Rimini e nel 1059 fu dato in feudo al conte Everardo. Nel suo castello sembra che abbia cercato rifugio Gianciotto Malatesta dopo l'uccisione di Paolo e Francesca. Passato per via matrimoniale ai Malatesta di Verucchio, poi ai Malatesta di Cesena (1429), tornò nel 1465 alla Chiesa, che lo concesse agli Zampeschi di Forlì (1477). Nel 1558 venne conquistato da Giacomo Malatesta di Montecodruzzo, che dieci anni più tardi ne ottenne l'investitura. Nel 1659 fu ceduto ai conti Spada di Bologna.§ Rimangono alcuni resti della rocca, della torre e della porta civica, accanto ad alcuni edifici cinquecenteschi. Nella parrocchiale sono un Crocifisso ligneo trecentesco e tele del Visacci. Nei dintorni sorgono numerosi borghi intatti e castelli tra cui quelli di Montecodruzzo, di Monte Leone e di Sorrivoli.§ L'economia è caratterizzata dalla prevalenza di attività agricole con pregiati vigneti, oliveti, cereali, frutta, ortaggi (soprattutto piselli) e foraggi per l'allevamento bovino, suino, ovino e avicolo, cui si affiancano attività industriali e commerciali legate al settore enologico, alimentare e delle materie plastiche.

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