comune in provincia di Vibo Valentia (29 km), 61 m s.m., 3,59 km², 6836 ab. (tropeani), patrono: Madonna di Romania (8 settembre).

Generalità

Cittadina posta sulla costa tirrenica ai piedi del versante settentrionale del monte Poro, in suggestiva posizione a strapiombo tra i golfi di Sant'Eufemia e di Gioia Tauro. Per circa 4 km si stende il litorale sabbioso, interrotto da sporgenze rocciose, che ne ha fatto una delle località più rinomate della Calabria.

Storia

Il rinvenimento di una necropoli di tipo villanoviano attesta la frequentazione del luogo fin da epoche remote. Resti di costruzioni greche e romane rinviano, invece, all'antico Portus Herculis, ricordato da Plinio il Vecchio. Al sec. V risale la prima menzione della città, che nel sec.VIII divenne sede vescovile. Più volte minacciata dai Saraceni, si sviluppò come importante centro marinaro, con scambi con tutti i paesi del Mediterraneo, sia sotto i Normanni e gli Angioini, sia in epoca aragonese, quando fu dichiarata città appartenente al demanio regio. Gravemente danneggiata dal terremoto del 1783, risorse sotto i Borbone con un piano di riassetto urbanistico solo in parte realizzato.

Arte

Il centro storico, uno dei più importanti di tutta la provincia, è un susseguirsi di scorci pittoreschi, di stradine strette e di piccole piazze su cui si affacciano palazzi sei-settecenteschi dai bei portali e dai grandi cortili. La cattedrale, costruita nei sec. XI-XII in forme arabo-sicule fu più volte rimaneggiata e alterata dopo i terremoti; all'interno si segnalano un interessante crocifisso ligneo del sec. XV, detto “Crocifisso Nero”, la Madonna del popolo (1555), statua marmorea di fra' Agnolo da Montorsoli, e una preziosa icona in stile tardobizantino (probabilmente del sec. XII) della Madonna di Romania. Un elegante porticato del sec. XIV unisce la chiesa al Palazzo Vescovile, dove è custodito il tesoro (che comprende fra l'altro un prezioso pastorale vescovile del sec. XIV e una statua bronzea anteriore al Mille). La secentesca chiesa di San Francesco incorpora la cappella gotica di San Pietro ad Ripas. Su uno scoglio unito da sempre alla terraferma sorge la chiesetta di Santa Maria dell'Isola, santuario benedettino altomedievale rifatto in stile gotico.

Musei

Il palazzo Toraldo di Francia ospita la Raccolta Privata Eredi Toraldo di Francia, un importante archivio (documenti di storia economica e sociale del circondario di Tropea e pergamene dal sec. XII al XVI), mentre il palazzo Toraldo Serra espone reperti archeologici di età preellenica ed epigrafi provenienti da una necropoli paleocristiana (sec. III-IV). Singolare è la Mostra degli Antichi Mestieri di Calabria: una raccolta di statuine in movimento che riproducono gli antichi mestieri, con una ricca documentazione fotografica delle diverse attività artigianali. Al suo interno è stato allestito il Museo della Scienza e della Tecnica, anch'esso con strutture animate, con una selezione di circa 30 tra le più importanti invenzioni che hanno contribuito al progresso tecnico-scientifico del XX secolo.

Economia

Il prodotto più conosciuto e rinomato dell'agricoltura locale è la cipolla rossa, cui si affiancano anche olive, uva, ortaggi, cereali e agrumi. Oltre a essere un attivo centro di pesca, il comune è uno dei più noti e frequentati centri balneari della Calabria tirrenica, con un porticciolo per imbarcazioni da diporto, villaggi turistici e ottime strutture ricettive e ricreative. L'industria opera nei settori alimentare, edile e della lavorazione della ceramica.

Curiosità

La prima domenica di maggio si svolge la Sagra del Cammello, che ricorderebbe la reazione del popolo nei confronti della dominazione araba; un uomo, portando sulle spalle un cammello di cartapesta, coperto di mortaretti accesi, percorre le strade della cittadina danzando al ritmo di grancasse e tamburi; la festa si conclude con il rogo del fantoccio. Tropea diede i natali al filosofo Pasquale Galluppi (1770-1846).

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