barotraumatismo o barotràuma

sm. (pl. -i) [da baro-+trauma]. Trauma provocato da improvvise variazioni della pressione atmosferica sulle cavità chiuse o con aerazione limitata, come i seni paranasali, l'apparato respiratorio o il tubo digerente. Tra i principali barotraumatismi vi sono quelli sinusitici o dell'orecchio, che si verificano quando, in condizioni particolari che determinano un aumento improvviso della pressione atmosferica, p. es. un'immersione subacquea o la fase di atterraggio di un aereoplano, la pressione atmosferica aumenta più di quella dell'orecchio medio per mancata apertura della tuba di Eustachio condizione che si verifica in corso di infezioni acute delle vie aeree superiori o di una rinofaringite allergica. In questo caso gli effetti dannosi sono a carico della membrana del timpano che subisce lesioni, fino alla lacerazione o disinserzione. Notevole importanza riveste anche il barotrauma da iperpressione polmonare, determinata più che da un diretto ed esagerato aumento della pressione dell'aria introdotta nei polmoni (eccessiva pressione positiva in camera iperbarica o guasto di erogatori di bombole per subacquei) dall'improvvisa diminuzione della pressione esterna con espansione acuta dell'aria imprigionata nei polmoni (risalita troppo rapida da un'immersione, decompressione a bordo di un aereo per esplosione di una bombola o un razzo). La conseguenza è un'emorragia centropolmonare o una lacerazione da esplosione dei polmoni. Analoghi fenomeni possono verificarsi a carico dello stomaco (aerogastria) o dell'intestino (coliche dei palombari).

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