flèmma o flègma

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sf. [sec. XIII; dal greco phlégma, infiammazione].

1) Nella concezione ippocratica delle malattie, uno dei quattro umori fondamentali che costituiscono il corpo umano (sangue, bile gialla, bile nera e flemma). La prevalenza di questo umore era considerata la causa del temperamento flemmatico, caratterizzato da scarse reazioni nervose, indifferenza, abulia.

2) Calma, pacatezza, imperturbabilità: la flemma degli Inglesi è proverbiale; anche inerzia, calma eccessiva: mettere flemma nel lavoro.

3) Miscela idroalcolica primaria (contenuto in acqua superiore al 60%) che può essere utilizzata dalle distillerie, dopo rettificazione, per la produzione di spiriti e bevande alcoliche. In passato indicava il prodotto, di odore e sapore disgustosi, della prima fase della distillazione. In particolare, olio di flemma, residuo della distillazione di prodotti amilacei, detto anche fuselolo. È costituito da una miscela di isomeri dell'alcol amilico con altri alcoli (propilico, butilico, ecc.), da cui si ottiene per rettifica l'alcol amilico commerciale.

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