Lessico

sm. [sec. XIV; da formare].

1) Forma e dimensioni di un oggetto; in particolare il termine è usato per indicare le dimensioni di un foglio di carta, di uno stampato (libro, rivista, ecc.), di una fotografia.

2) Nell'elaborazione dei dati, struttura prestabilita alla quale devono corrispondere gli elementi di un programma. Il formato riguarda pertanto informazioni, dati, istruzioni, frasi e qualsiasi altro elemento, sia in fase di introduzione, sia in fase di estrazione nell'elaborazione.

Editoria

Il formato di un libro viene definito in centimetri o, più tradizionalmente, in base al numero di piegature del foglio stampato necessarie per ottenere un fascicolo del libro stesso; si hanno quindi l'in folio (1 piegatura, 4 pagine o facciate, altezza più di 38 cm), l'in-4º (2 piegature, 8 pagine, 28-38 cm), l'in-8º (3 piegature, 16 pagine, 20-28 cm), l'in-16º (4 piegature, 32 pagine, 15-20 cm), l'in-32º (5 piegature, 64 pagine, meno di 10 cm).

Industria cartaria

Il formato della carta è espresso in centimetri o in pollici (e frazioni) indicando generalmente la dimensione più corta (larghezza). Il formato dei disegni, degli stampati e delle carte di uso comune è stato da tempo unificato, partendo da un foglio di 1 m² di 841×1189 mm (formato base, denominato A0). I formati successivi si ottengono riducendo a metà il lato maggiore del formato precedente: si hanno così il formato A1 (841×594 mm), A2 (594×420 mm), A3 (420×297 mm) e A4 (297×210 mm), che è quello più usato per corrispondenza e stampati vari. Anche le più comuni macchine da ufficio (stampanti, fotocopiatrici, ecc.) sono basate sul formato A4. Oltre al formato A, fondamentale per gli stampati più comuni, l'unificazione prevede due formati complementari, B e C, per prodotti cartotecnici che possono contenere i formati della serie A. Il foglio di partenza del formato B misura 1000×1414 mm, quello del formato C 917×1297 mm. Il numero che segue la lettera indica quante volte il formato base è stato piegato per ottenere il formato voluto.

Fotografia e cinematografia

I formati delle pellicole e delle carte sono standardizzati e vengono indicati mediante le misure che caratterizzano il fotogramma, o il materiale su cui viene ripreso, oppure mediante un numero convenzionale. Per esempio, gli apparecchi fotografici di piccolo formato utilizzano una pellicola larga 35 mm su cui riprendono fotogrammi 24×36 mm; la pellicola viene indicata con il numero convenzionale 135.

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