lacerazióne

sf. [sec. XIV; da lacerare]. Atto ed effetto del lacerare e del lacerarsi. § In medicina, ferita provocata all'esterno o all'interno dell'organismo da un traumatismo violento. Le lacerazioni esterne sono più o meno profonde ed estese in rapporto all'intensità del trauma e alla fragilità del tessuto; quelle interne, senza apparenti lesioni superficiali, possono essere provocate da semplici pugni o calci, da urti, da scoppio: organi particolarmente fragili a tale riguardo sono il cuore, i grossi vasi, il fegato, la milza, i reni, le anse intestinali e la vescica. Lacerazioni del collo dell'utero e del perineo sono possibili, nella donna, durante il parto.

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