reticolato

Indice

Lessico

agg. e sm. [sec. XIV; dal latino reticulātus].

1) Agg., che nel disegno, nella struttura, è simile a una rete, a un reticolo: tessuto reticolato, lo stesso che reticolare.

2) Sm., oggetto a forma di rete. In particolare, intreccio di fili metallici a maglie più o meno fitte, usato per recinzioni, e soprattutto in opere militari come sistema di difesa passiva; realizzati con filo spinato e talvolta integrati con mine, congegni elettronici di allarme, fili percorsi da corrente elettrica e armi automatiche servocomandate, i reticolati sono usati per delimitare confini, proteggere depositi campali, recingere campi di concentramento e rendere più difficile lo sminamento di campi minati.

3) Disegno fatto di linee che si intrecciano a rete: il reticolato dei meridiani e dei paralleli. Per estensione, in cristallografia, piano reticolato, vedi reticolo; in geologia, nelle regioni periglaciali, suolo a reticolato, lo stesso che suolo poligonale; in geografia fisica, reticolato idrografico, l'insieme dei corsi d'acqua facenti parte di un sistema fluviale.

Geografia fisica

Lo sviluppo planimetrico e la densità dei corsi d'acqua che drenano una determinata area non sono affatto uniformi, ma rappresentano piuttosto il risultato di un equilibrio che si instaura spontaneamente tra gli afflussi meteorici da un lato e le caratteristiche geologiche e strutturali dall'altro. È possibile dunque definire alcuni tipi fondamentali di reticolati idrografici, i cui tratti salienti consentono di risalire ai fattori che ne hanno condizionato lo sviluppo. Il reticolato dendritico, o arborescente, così detto perché l'alveo del collettore principale è paragonabile al tronco di un albero di cui gli alvei degli affluenti costituiscono le ramificazioni, si imposta su rocce relativamente omogenee, prive di strutture particolari. Il reticolato rettangolare, caratterizzato da confluenze ad angoli all'incirca retti, si sviluppa su aree interessate da sistemi di faglie ad andamento perpendicolare; l'influenza di sistemi di fratture o di faglie si avverte anche nel reticolato a graticciata, sistema di corsi d'acqua a sviluppo subparallelo in cui anche gli affluenti presentano uno sviluppo parallelo a quello del corso d'acqua principale, nel quale si immettono con un breve tronco perpendicolare (questo reticolato può impostarsi anche su versanti in cui si alternino formazioni rocciose più o meno resistenti), e nel reticolato angolato di drenaggio, nel quale gli affluenti si immettono nel collettore principale secondo angoli acuti od ottusi. Il reticolato centripeto è caratterizzato dal fatto che i collettori principali convergono radialmente verso un'unica depressione centrale: tali reticolati sono tipici delle regioni che presentano una conformazione a conca, come per esempio i bacini endoreici e le conche strutturali. Nel reticolato centrifugo, o radiale, i corsi d'acqua si dipartono da una regione centrale elevata; questo reticolato è tipico dei coni vulcanici e delle regioni con struttura a duomo. Se in tali regioni affiorano alternativamente formazioni rocciose dure e tenere, gli affluenti dei corsi d'acqua centrifughi possono dare origine a un reticolato di tipo anulare: quest'ultimo si imposta anche in corrispondenza di anfiteatri morenici ben conservati. Quando i collettori principali e i loro affluenti presentano un andamento parallelo o quasi, il reticolato è detto parallelo: si imposta sui versanti a pendenza accentuata. In seguito a una cattura fluviale, che provochi l'inversione del senso di scorrimento delle acque nel corso principale, gli affluenti sembrano dirigersi verso monte, perché confluiscono formando angoli ottusi: un tale reticolato viene detto uncinato. Nelle regioni periglaciali la distribuzione irregolare del materiale detritico può provocare la comparsa di un reticolato confuso e disordinato che viene definito reticolato disorganizzato. Nelle regioni di tormentata struttura geologica spesso non è facile qualificare convenientemente il reticolato presente e allora si preferisce parlare di reticolato complesso. Per quanto concerne la densità del reticolato idrografico, vale infine la regola secondo la quale essa è inversamente proporzionale alla permeabilità della roccia; quindi la densità del reticolato risulta per esempio molto bassa sulle superfici modellate in rocce calcaree fessurate e massima sui terreni argillosi.

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