rincalzatura

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sf. [da rincalzare].

1) Lavoro agricolo consistente nel rimuovere il terreno nelle colture avendo cura di accumulare la terra al piede delle piante in modo da ricoprirne in una certa misura la parte basale. Si esegue principalmente in autunno o in primavera, mediante una zappa o un apposito aratro; nel primo caso essa serve a proteggere per quanto possibile le piante dalle gelate invernali, nel secondo a stimolare l'emissione di nuove radici dalla parte ricoperta (come nel mais), o a evitare l'inverdimento dei tuberi messi a nudo dalle piogge (come nella patata), o ad assicurare una migliore distribuzione e un migliore assorbimento delle acque meteoriche nel terreno. In orticoltura la rincalzatura ha molta importanza, oltre che per i suddetti motivi, anche per ottenere l'imbianchimento delle parti basali di vari ortaggi (sedani, finocchi, cardi, ecc.).

2) Operazione di consolidamento, soprattutto di murature, consistente nel trasportare materiale ai lati di una struttura per migliorarne la resistenza. In particolare, l'introduzione e compressione sotto le traversine di una massicciata ferroviaria di una quantità prestabilita di pietrisco; tale operazione viene fatta mediante la rincalzatrice, macchina costituita da martelli pneumatici montati su un carrello scorrevole sulle rotaie; è detta anche rincalcatura.

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