rinolòfo

sm. [sec. XIX; da rino-+greco lóphos, pennacchio]. Nome delle ca. 50 specie di Chirotteri Rinolofidi appartenenti al genere Rhinolophus, diffuse nelle regioni temperate e tropicali del Vecchio Mondo e dell'Australia. Molto sensibili alle condizioni del microclima, i rinolofi necessitano di ricoveri estivi e invernali ben riparati e vanno in letargo durante l'inverno nella regione paleartica (certi anche nelle zone tropicali). La fauna italiana conta 5 specie del genere Rhinolophus: tra queste il rinolofo maggiore o "ferro di cavallo" maggiore (Rhinolophus ferrumequinum), lungo 6 cm con coda di 4 e un'apertura alare di 36; possiede una folta pelliccia dal colore marrone chiaro o grigio cenere; vive in grotte o caverne dove riposa nella tipica posizione a testa in giù, aggrappato con le zampe posteriori alle asperità delle pareti o della volta, mentre in letargo assume la tipica posizione “ammantellata” con il patagio disposto in modo tale da avvolgere tutto il corpo; esce solo di notte alla ricerca di cibo che consiste in scarabei e farfalle. Simile a questo, ma più piccolo (4 cm di lunghezza e 25 cm di apertura alare), è il "ferro di cavallo" minore o rinolofo minore (Rhinolophus hipposideros). Altre specie italiane sono il rinolofo euriale (Rhinolophus euryale), il rinolofo di Blasius (Rhinolophus blasii), presente solo sugli Appennini centrali e sulle Alpi orientali, e il rinolofo di Mehely (Rhinolophus mehelyi), di Sicilia, Sardegna e parte della Puglia. Il nome “ferro di cavallo” è dovuto alla presenza, sulla parte dorsale del muso, di appendici appiattite la cui disposizione ricorda l'oggetto richiamato dal nome.

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