Definizione

sf. [sec. XIX; da trebbiare]. Macchina agricola impiegata per separare le cariossidi dei cereali o i semi di piante foraggere od oleifere dagli involucri, dagli steli e dalle spighe.

Tecnica: generalità

Gli organi essenziali di una trebbiatrice sono il battitore e il controbattitore, formati rispettivamente da un tamburo rotante la cui superficie esterna è dotata di denti o di scanalature e da una griglia fissa, opportunamente distanziata dal battitore secondo la natura del raccolto, che lo circonda nella parte inferiore. Il cereale, passando tra il battitore e il controbattitore, è sottoposto a forte compressione, per cui i semi sono costretti a uscire dalle spighe senza frantumarsi e a passare attraverso la griglia del controbattitore; da qui sono poi inviati ai crivelli, dotati di moto ondulatorio, dove con l'aiuto di un ventilatore vengono separati dalla pula e da altre impurità. Infine, con un elevatore a tazze, vengono passati a una nuova serie di crivelli e da ultimo alla bocca d'insacco. La paglia, invece, all'uscita della coppia battitore-controbattitore passa allo scuotipaglia, che ha il compito di separare i granelli eventualmente ancora presenti, ed esce infine all'esterno più o meno trinciata o pressata secondo le esigenze. Le trebbiatrici, che operano generalmente a posto fisso e sono azionate dalla puleggia di una trattrice o con motori elettrici (o termici) indipendenti, vengono impiegate ormai solo in zone caratterizzate da appezzamenti di ridotte dimensioni e posti su pendii, essendo state sostituite quasi universalmente dalle mietitrebbiatrici.

Tecnica: le mietitrebbiatrici

Macchine complesse, generalmente semoventi, che riuniscono su uno stesso telaio gli organi e gli apparati di taglio, di trebbiatura, di cernita e di scarico o confezione della paglia. L'apparato di taglio è rappresentato dalla piattaforma di alimentazione, costituita da una barra falciante per mietere il prodotto, da un convogliatore a vite senza fine che raccoglie il prodotto e lo imbocca nell'elevatore che lo porta al dispositivo trebbiante, e da un aspo abbattitore che facilita l'entrata delle piantine nella piattaforma stessa. L'altezza di taglio si regola sollevando o abbassando la piattaforma di alimentazione. Le piantine sgranate dal dispositivo trebbiante analogo a quello delle trebbiatrici vengono separate in paglia (scaricata sullo scuotipaglia) e in semi che, unitamente a pula e a frammenti di paglia, cadono attraverso la griglia del controbattitore su un piano scalettato (piano alimentatore) dotato di moto alternativo che convoglia il materiale verso il sistema di pulitura. La paglia viene lanciata contro un postbattitore a pale e di qui sugli scuotipaglia, che la sottopongono a una energica scuotitura mentre la spingono verso l'uscita: i chicchi ancora presenti, passando attraverso le griglie degli scuotipaglia, raggiungono invece il resto del prodotto sul piano alimentatore. La pulitura dei chicchi dalla polvere, dalla pula e dai frammenti di paglia si ottiene, come nelle trebbiatrici, mediante l'azione meccanica di vagliatura unita all'azione di una corrente d'aria generata da un ventilatore. I chicchi, provvisti ancora di qualche impurità, cadono su un secondo vaglio dove vengono investiti da una nuova corrente d'aria, per essere infine avviati puliti all'elevatore da una coclea e trasportati nel serbatoio. Nelle mietitrebbiatrici dotate di seconda ventilazione i chicchi attraversano un brillatore a pale che ne completa la pulitura e sono poi portati al selezionatore da un lanciatore a palette. Il serbatoio può venire scaricato indifferentemente con macchina ferma o in movimento; tale operazione viene effettuata per mezzo di una coclea che convoglia il cereale alla bocca di scarico, dove può essere insaccato o scaricato su autocarri. Le mietitrebbiatrici trainate, caratterizzate da una barra falciante di dimensioni ridotte, sono generalmente in equilibrio su due ruote e sfruttano la presa di potenza della stessa trattrice per l'azionamento dei vari organi. Le automotrici, oltre a essere dotate di una grande barra falciante, che può superare i 4 m di lunghezza, sono caratterizzate da un telaio molto robusto sostenuto da due ruote motrici anteriori (sostituite da cingoli per i tipi impiegati in risaia) e da due ruote direttrici posteriori, di diametro più piccolo; la propulsione della macchina e il funzionamento dei vari organi sono assicurati da un solo motore; possono essere attrezzate con un dispositivo insaccatore dei semi cerniti.

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