François Hollande Presidente, la svolta socialista della Francia

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La Francia sceglie il cambiamento e chiude con l'era di Sarkozy. Col 51,7% dei consensi François Hollande diventa Presidente della Repubblica e con lui il Socialismo torna all'Eliseo dopo 17 anni di assenza.

Una vittoria che viene accolta da una folla festante e multietnica che, in Place de la Bastille a Parigi, si raduna cantando e sostenendo il nuovo Presidente francese in uno spirito che ricorda molto quello che animò la Francia quando fu Mitterrand a essere eletto.

Un'esultanza commossa, quella di Hollande che, sentite le fisarmoniche intonare "La vie en rose", si scoglie in un abbraccio all'ormai première dame Valerie Trierweiler. Un neo presidente che inneggia al cambiamento e proclama a gran voce: «Noi non siamo un Paese qualunque sul pianeta, una nazione qualunque del mondo. Noi siamo la Francia»

Hollande diventa il presidente di tutti, capace di unire la solennità del ruolo che gli è stato appena conferito dai francesi alla capacità di essere più accessibile e alla mano, se così si può definire un'alta carica statale.

Il neo presidente Hollande si fa immediatamente portavoce del cambiamento, dichiarando che l'austerity non è l'unica via percorribile in materia economica.
Ed economia sembra proprio essere la parola chiave per questo nuovo presidente che, laureatosi in giurisprudenza, ha fatto precedere a quella politica una lunga carriera accademica: fino ai primi anni '90, infatti, Hollande ha insegnato economia alla Sciences Po., prestigiosa università parigina dove si sono formati molti dei politici francesi, tra i quali Hollande stesso.

Ed è proprio alla Sciences Po. che Hollande si avvicina all'attività politica e al Partito Socialista, al quale aderì ufficialmente nel 1979, diventando uno dei consulenti economici di François Mitterrand, che in quel momento ricopriva il ruolo di Segretario di Partito. Forse è questo il motivo per il quale Hollande, per molto tempo, era politicamente visto come un tecnocrate, appellativo dal quale si emancipò quando la sua critica di partito divenne vivace e costruttiva.

Il 1994 è l'anno della svolta: Hollande viene nominato alla segreteria del Partito Socialista, diventando responsabile per le questioni economiche, assumendo poi la carica primo segretario nel 1997.

Un'ascesa che, nel 2010, porta Hollande a candidarsi per le future primarie contro il presidente allora in carica Nicolas Sarkozy. E' in questo periodo che i media lo additano uomo 'molle' e fin troppo mite per il ruolo che si era prefisso di raggiungere. Tuttavia, Hollande fonda la sua campagna elettorale proprio sul concetto di 'Presidente normale', rispondendo altresì alle critiche che lo additavano come inadatto a un così alto ruolo istituzionale, essendo la sua esperienza al governo praticamente nulla.

Una battaglia elettorale nella quale, questa volta, la pacatezza ha vinto sull'aggressività facendo ritornare a potere il socialismo, dopo ben 17 anni di assenza