Anna Magnani, icona e regina del neorealismo: la vita e i successi

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Icona del Neorealismo, Anna Magnani è la prima artista italiana a vincere l'Oscar come attrice protagonista nel 1956 con il film La rosa tatuata. Ecco perché ancora oggi il mondo celebra il suo talento indimenticato.

E’ stata tutti i personaggi che ha interpretato sul grande schermo. Li ha vissuti, fatti propri, impressi indelebilmente sulla pelliccola. Stiamo parlando di Anna Magnani, prima italiana al mondo a vincere l’Oscar come miglior attrice protagonista. La sua è una fisicità che non si dimentica: i capelli nerissimi, indomabili, un’innata espressività e le onnipresenti borse sotto gli occhi l’hanno resa una dei volti più caratteristici del cinema del ‘900, quello a cui ancora oggi guardiamo con intensa nostalgia.

Icona e regina del neorealismo, simbolo della rinascita del cinema italiano, Nannarella (così ci si riferiva a lei) bucava lo schermo: le sue intepretzioni arrivavano (e arrivano tuttora) al cuore e alla testa degli spettattori: pianti e corse disperate, risate fragorose e contagiose, sguardi intensie carichi di tensione. Anna Magnani era splendida sue intepretazioni superbe.

Dal teatro al cinema: il successo di Anna Magnani

Il successo e la celebrità mondiale hanno riscattato Anna Magnani da una vita difficile: abbandonata dalla madre e affidata alla cure della nonna, non conoscerà mai l’identità del padre. Nannarella studia al conservatorio per poi cominciare a frequentare la Reale Scuola di Recitazione intitolata a Eleonora Duse.

«Ho capito che non ero nata attrice. Avevo solo deciso di diventarlo nella culla, tra una lacrima di troppo e una carezza di meno. Per tutta la vita ho urlato con tutta me stessa per questa lacrima, ho implorato questa carezza»

 

Anna Magnani, Nannarella

Il palcoscenico è il suo ambiente naturale: la recitazione le scorre innata nelle vene. Eppure l’ambiente accademico le sta stretto. Anna Magnani lascia la scuola e comincia a girare l’Italia, inzialmente accontentandosi dei ruori più disparati e calcando i palci di tutta la penisola. La sua è una lunga gavetta: dal teatro, approda al cinema nel 1943 ma è solo nel 1945, grazie al talento di Rossellini, che Anna Magnani, finalmente, diventa Nannarella.

Un mito è nato. Ha quasi 40 anni e, con Roma città Aperta, l’attrice diventa icona del cinema neorealista. La celebrità e il riconoscimento della critica, finalmente, arrivano. La pellicola di Rossellini rimane impressa nell’immaginario collettivo e la famosa sequenza che vede la Magnani protagonista diventerà una delle più celebri del cinema italiano e internazionale: la corsa disperata di Sora Pina (il personaggio intepretato dalla Magnani) dietro al camion su cui è prigioniero il marito, uno sparo, il silenzio, e sora Pina che cade a terra inerme, senza vita. Una scena straziante e piena di pathos che Ascanio Celestini ha commentato così: «Lei muore prima di toccare a terra, mentre sta volando, leggera ed elegante, spinta da una forza quasi inarrestabile, ad afferrare in volo la mano del suo uomo per trarlo via, unico e solo, da quella massa di derelitti». Sofferenza, distruzione, rinascita e voglia di riscatto. Anna Magnani, dopo Roma città aperta, diventa il volto dell’Italia che torna a sognare, il simbolo di un cinema che torna a conquistare il mondo.

 

Una donna da Oscar

Dopo Roma città aperta Anna Magnani è acclamata da pubblico e critica. Comincia a lavorare con i più grandi registi del suo tempo: tra le pellicole più famose ricordiamo L’onorevole Angelina con Luigi Zampa, Bellissima di Luchino Visconti e L’amore di Rossellini.

E dopo il lavoro in Italia, arriva il lavoro all’estero: Nannarella vede spalancate di fronte a lei le scintillanti porte di Hollywood. Tennessee Williams, scrittore e scenggiatore, scrive un ruolo su misura per lei: un personaggio capace di esaltare tutte le doti di Anna Magnani. Prima pièce teatrale e poi film, stiamo parlando de “La rosa tatuata”, pelliccola con cui Anna Magnani vince l’Oscar come miglior attrice protagonista, prima italiana nel mondo.

La morte di Anna Magnani

E da quell’Oscar sono passati tanti anni. Nel frattempo Nannarella ci ha lasciati, stroncata da un tumore al pancreas: Anna Magnani muore il 26 settembre 1973. Eppure il suo ricordo è ancora oggi vivissimo. Amata e osannata, Anna Magnani è l’anti-diva indimenticata del cinema di qualità. Vogliamo ricordarla con le parole con cui Eduardo De Filippo l’ha salutata per l’ultima volta: .

«Confusi con la pioggia / sul selciato / sono caduti / gli occhi che vedevano / gli occhi di Nannarella / che seguivano / le camminate lente / sfiduciate / ogni passo perduto / della povera gente. / Tutti i selciati di Roma / hanno strillato. / Le pietre del mondo / li hanno uditi».

Serena Fogli

Foto LaPresse