Combattere l'insonnia per vivere meglio

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Ne hanno sofferto tutti almeno una volta nella vita: disturbo più che democratico, l'insonnia può colpire chiunque, tanto che le ultime stime affermano che è un italiano su due ad esserne affetto.

Insonnia, una parola il cui etimo deriva dal latino 'Insomnia', termine traducibile letteralmente come 'mancanza di sogni'. Un particolare caso in cui l'origine della parola si avvicina di molto alla definizione del disturbo: l'insonnia, infatti, è un deficit quantitativo del sonno, la cui durata insufficiente e discontinua si ripercuote sul generale benessere del corpo.

L'insonnia va infatti a modificare i ritmi del sonno e della veglia, facendo prevalere soprattutto quest'ultima sul periodo di riposo. Il soggetto colpito da insonnia si sente affaticato e non nel pieno delle proprie risorse; è molto frequente, poi, accusare scarsa concentrazione nelle attività quotidiane.

Ma da cosa è dovuta l’insonnia? Le cause sono molteplici e si ritrovano sia nell’ambito fisico che psichico. C’è, infatti, l’insonnia primaria, o non organica, se la persona colpita è sana; siamo in presenza di insonnia secondaria, invece, quando il disturbo è conseguenza di altre patologie, fisiche o mentali.

Alle differenti cause, si aggiungono poi diverse tipologie di insonnia: l'insonnia iniziale è caratterizzata dalla difficoltà ad addormentarsi; l'insonnia intermittente porta invece con sé periodi di sonno leggero alternati a brevi ma frequenti risvegli. L'insonnia terminale, infine, va a interessare la fase finale del sonno, caratterizzandolo da un risveglio precoce con impossibilità a riaddormentarsi nuovamente.

Insomma, di vario tipo e natura, l'insonnia interessa ogni fase del sonno, comparendo in vari periodi della vita e scomparendo quando ormai si perdono letteralmente le speranze. Suddivisa in occasionale, transitoria o cronica, è soprattutto l'ultima tipologia ad essere particolarmente pericolosa per l'individuo.

Abbiamo dato la definizione di insonnia, capito le varie tipologie esistenti ma non ci siamo posti la domanda centrale: come si cura l'insonnia?

Ad oggi esistono diversi metodi di cura che, spaziando dalle terapie farmacologiche a quelle omeopatiche e alternative, riescono a dare discreti risultati. 

E se i farmaci più utilizzati per combattere il disturbo si ritrovano nelle benzodiazepine e nei classici antidepressivi ciclici, valide risposte, però, possono essere ritrovate anche nella medicina naturale e nelle pratiche alternative. Tra queste troviamo, per esempio, l'agopuntura, che si basa sulla classificazione dell'insonnia della medicina tradizionale cinese.

Validi rimedi si ritrovano anche nella fitoterapia: passiflora, biancospino, camomilla, escoltiza e tiglio sono le erbe più rappresentative del settore per combattere l'insonnia.

Tuttavia, quando il disturbo non è cronico, è possibile anche mettere in pratica alcune semplici regole che, se correttamente rispettate, portano l'organismo a rilassarsi e, conseguentemente, a riposare meglio.

Il primo consiglio è, innanzitutto, quello di svolgere attività fisica: il corpo si stancherà e sarà naturalmente predisposto al riposo. In secondo luogo è necessario tentare di regolarizzare, ove possibile, i ritmi sonno-veglia: il corpo umano, infatti, si abitua naturalmente ad addormentarsi a determinati orari, se correttamente indirizzato.

Per quanto riguarda l'alimentazione, invece, è bene che la cena non sia troppo pesante e che, nelle ore precedenti al sonno non si assumano né alcolici né caffeina e derivati.

Checchè se ne dica, anche l'ambiente fisico in cui viviamo è importante. Rendete confortevole la stanza dove dormite con una giusta temperatura, le giuste luci e soprattutto un letto comodo.

E’ fondamentale, inoltre, coricarsi col giusto spirito, lasciando letteralmente le preoccupazioni fuori dal letto. Tale processo può essere favorito con specifiche tecniche di rilassamento, rappresentato dallo yoga o dalla semplice respirazione profonda e lenta, capace di rilassare muscoli e mente.

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