Iperidrosi: cos’è e come si cura l’eccessiva sudorazione

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Estate, sinonimo di sole e vacanze, ma anche di elevate temperature e alti livelli di umidità. Due elementi che, se combinati insieme, possono portare con sé disagi che tutti ci siamo ritrovati a sperimentare. Tra questi non possiamo non nominare la sudorazione, processo fisiologico e naturale dell’organismo umano che, talvolta, può trasformarsi in vera e propria patologia. Se eccessiva e troppo marcata, infatti, ci troviamo di fronte alla cosiddetta Iperidrosi, disturbo socialmente invalidante per la persona che ne è affetta.

Per Iperidrosi, quindi, si intende quel disturbo che porta ad avere una sudorazione eccessiva e marcata, generalizzata o localizzata in determinate parti del corpo umano. Per comprendere a fondo cos’è l’iperidrosi bisogna però fare un passo indietro e capire cos’è e a cosa serve la sudorazione.

La traspirazione della pelle è un fenomeno normale e, soprattutto, indispensabile al corretto funzionamento dell’organismo umano. Attraverso il sudore, infatti, il nostro corpo è in grado di regolare e mantenere costante la sua temperatura interna, rispondendo adeguatamente alle variazioni climatiche esterne. Quando tale traspirazione si discosta in modo vistoso dalla norma, ovvero quando il corpo umano si ritrova a produrre quantità anormali di sudore, allora siamo in presenza di Iperidrosi, patologia che, oggi, colpisce circa l’1% della popolazione mondiale.

Se a livello prettamente medico non si tratta assolutamente di una patologia grave, dal punto di vista sociale l’Iperidrosi può creare non poco imbarazzo alla persona che ne è affetta. Ma cosa porta queste persone a sudare di più? A livello strettamente fisico si registra, per le persone affette da Iperidrosi, una maggiore attività delle ghiandole sudoripare, le cui cause possono essere primarie o secondarie. Si parla quindi di Iperidrosi primaria quando, non riconducibile a cause fisiche note, la patologia si manifesta come sovrapposizione di un problema costituzionale a fattori emotivi come ansia e stress. L'iperidrosi secondaria, al contrario, è diretta conseguenza di specifiche patologie già esistenti, quali disfunzioni o obesità.

Cause differenti che, però, si traducono in un unico disturbo al quale è possibile rispondere con differenti trattamenti. Ad oggi, infatti, non esiste un modo univoco per combattere il problema, soprattutto perché attualmente non è stata messa a punto nessuna terapia farmacologica ad hoc.

Uno dei rimedi più immediati è rappresentato dall'uso degli anti-traspiranti, prodotti a base di cloruro di alluminio. Questi prodotti, una volta applicati nella zona interessata, creano una sorta di patina che impedisce la traspirazione e la sudorazione. Viene da sé che l'uso degli anti-traspiranti non rappresenta la soluzione definitiva al problema dell'iperidrosi, ma solo un trattamento temporaneo e 'palliativo'.

Altro rimedio, in uso ormai da parecchio tempo, è quello rappresentato dalla ionoforesi, ovvero, l'applicazione di una corrente continua e a bassa intensità delle zone da trattare.

La ricerca scientifica recente ha però trovato nel botulino un valido alleato contro l'Iperidrosi: se iniettato nell'area interessata, è in grado di bloccare il rilascio della sostanza responsabile della stimolazione delle ghiandole sudoripare.

L’ultima spiaggia è rappresentata dall'intervento chirurgico: una strada definitiva attraverso la quale viene bloccata la trasmissione dei segnali nervosi alle sopracitate ghiandole, bloccando così il loro funzionamento e la conseguente sudorazione.