Bradisismo: cos’è e cosa comporta per i Campi Flegrei (e non solo)

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Questo fenomeno è tipico della zona del golfo di Pozzuoli e dell'area campana: determina sollevamenti e abbassamenti del suolo a causa delle attività vulcaniche sottostanti. Cerchiamo di capire meglio le sue cause e, soprattutto, le sue conseguenze.

Nei Campi Flegrei da alcuni anni è in atto un forte sollevamento del suolo, fonte di apprensione per i milioni di abitanti che vivono nell'area di Napoli. Si tratta del fenomeno del bradisismo che, legato al verificarsi di sciami sismici, è tornato al centro delle cronache. Approfondiamo questa tematica di forte attualità.

Cos'è il bradisismo

Il bradisismo consiste in lento movimento che determina un periodico abbassamento (bradisismo positivo) o innalzamento (bradisismo negativo) del suolo rispetto al livello marino. Si tratta di un movimento impercettibile, in maniera diretta, dall'uomo, diverso da quello che si verifica con un terremoto, caratterizzato invece da movimenti repentini.

Quanto al significato del termine, la parola bradisismo fu coniata nel 1883 dallo scienziato e geologo italiano Arturo Issel, che associò i due termini greci "bradýs" (lento) e "seismós" (scossa), per descrivere - come specificato dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - i fenomeni di subsidenza sia nelle aree vulcaniche come i Campi Flegrei che nelle aree alluvionali costiere.
 

I Campi Flegrei

Il fenomeno del bradisismo è infatti proprio della zona dei Campi Flegrei, situati a ovest di Napoli nell'area del golfo di Pozzuoli. Dal punto di vista geologico, l'area è una grande caldera in stato di quiescenza, con un diametro di oltre 15 km, i cui limiti sono dati dalla collina di Posillipo e da quella dei Camaldoli: si tratta di uno dei centri vulcanici più attivi al mondo.

L'evoluzione della storia del bradisismo flegreo si può dividere in fasi cicliche: discendente, ascendente, poi ancora discendente e così via. Dal 2005 è in corso una fase di bradisismo ascendente: il suolo, insomma, si sta innalzando.

Curiosità: in passato per la misurazione del bradisismo venivano utilizzate le colonne del Tempio di Serapide (in realtà l'antico Macellum) di Pozzuoli, che fino al 1983 si trovavano parzialmente sommerse dalle acque, mentre oggi si ritrovano al di sopra del livello del mare. Le tre colonne marmoree più alte mostrano fori di litodomi, ovvero dei molluschi che vivono in ambiente marino, fino a un’altezza di 6,30 metri dal pavimento dell’edificio.

Le cause del bradisismo

Il bradisismo è un fenomeno legato al vulcanismo, ma le sue cause non sono del tutto chiare. In passato si credeva che il terreno si muovesse a causa del riempimento o dello svuotamento della camera magmatica di un vulcano, teoria oggi criticata da più parti: se il sollevamento del suolo può in effetti essere provocato dal magma in risalita, l'abbassamento non può essere causato dalla ridiscesa del magma. Che, una volta giunto a profondità più superficiali, ha due possibilità: causare un'eruzione o raffreddarsi e solidificarsi.

Secondo studi più recenti, il bradisismo potrebbe essere collegato alle variazioni di riscaldamento delle falde freatiche interposte alla crosta superficiale, che determinerebbero un accumulo di vapore nel sottosuolo e quindi una pressione tale da causare il sollevamento. Tra tanti dubbi, una certezza: il fenomeno è strettamente collegato a sciami sismici che si intensificano, per numero e violenza delle scosse, in associazione all'incremento della velocità di sollevamento.

Nei Campi Flegrei e non solo

La spiegazione più probabile è che per ogni area vulcanica il meccanismo che origina il bradisismo sia differente. Il fenomeno è infatti proprio dei Campi Flegrei, ma non esclusivo. Sono diversi infatti i vulcani attivi interessati dal bradisismo.

Il vulcano Rabaul, in Papua Nuova Guinea nel 2010 fece registrare un abbassamento della caldera vulcanica di circa 3-4 centimetri pochi mesi prima di un'importante eruzione. Nella penisola islandese di Reykjanes, all’inizio del 2020 si è verificata invece una risalita di magma capace di creare un sollevamento di 5 cm. 

La caldera della Long Valley, in California, subì invece un innalzamento della crosta terrestre di circa 80 cm tra il 1979 ed il 2000, in seguito ad attività vulcaniche sotterranee. E per rimanete in Italia c’è il bradisismo del vulcano dei Colli Albani, nei pressi di Roma, sollevatosi dal 1950 di oltre 30 centimetri.

Gli effetti le conseguenze del bradisismo

Nel corso dei millenni nei Campi Flegrei l'attività vulcanica si è manifestata con terremoti, eruzioni, fumarole e appunto bradisismo. Come detto, quest’ultimo è un fenomeno lento e graduale, non avvertibile direttamente dall’uomo. E' tuttavia in grado di cambiare il territorio: le cosiddette “crisi bradisismiche” verificatesi negli anni 1970-1972 e 1982-1984 nei Campi Flegrei hanno infatti portato a un sollevamento complessivo del suolo di circa 3,60 metri, con danni significativi a edifici e infrastrutture. L'ultima crisi bradisismica risale al 2016, con un innalzamento del suolo di 40 centimetri nel Rione Terra, a Pozzuoli. 

I pericoli legati al fenomeno

Una crisi bradisismica non segnala necessariamente l’approssimarsi di un’eruzione. Tuttavia è in grado, anche da sola, di causare danni agli edifici (rendendoli instabili e a potenziale rischio crollo) e disagi alla popolazione. A questo bisogna aggiungere il fatto che il bradisismo è di solito accompagnato da uno sciame sismico, caratterizzato anche da scosse di terremoto di magnitudo rilevante, che possono fare danni immediati: durante la crisi bradisismica che si verificò nei Campi Flegrei tra il 1982 e il 1984, si verificarono circa 10 mila terremoti, il maggiore dei quali avvenne il 4 ottobre 1983 e fu di magnitudo 4.2.

Durante queste crisi una parte della popolazione di Pozzuoli fu evacuata per il rischio di crolli provocati dalla forte attività sismica. Per quanto riguarda il bradisismo, non va poi dimenticato il potenziale impatto ambientale e sulla salute legato agli effetti sulle falde acquifere.

Matteo Innocenti

Foto di apertura di Monika da Pixabay