Renato Dulbecco: addio al Premio Nobel che rivoluzionò la lotta ai tumori

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Pioniere nelle ricerche sul cancro, Renato Dulbecco lascia orfana la comunità scientifica delle sue geniali intuizioni. Medico, biologo e genetista, Dulbecco si è spento a quasi 98 anni a La Jolla in California, dove risiedeva e lavorava per l’Istituto Salk.

Quella di Dulbecco è stata una vita dedicata alla scienza e alla medicina, una dedizione che, diventando passione, lo induce a lasciare l'Italia per gli Stati Uniti nel 1947: la sua carriera negli USA comincia all'Università di Bloomigton (Indiana) dove lo scienziato lavora al fianco di Salvador Luria, già compagno di studi all'Unviersità di Torino.

Prima di interessarsi alla ricerca oncologica, che lo porterà poi a vincere il premio Nobel per la medicina, sono state essenziali le intuizioni sulla poliomelite: nel 1955, infatti, Dulbecco riuscì a identificare e isolare un mutante del virus della poliomelite; una scoperta che, in seguitò, fu basilare per Albert Sabin nella preparazione del vaccino.

Un interesse, quello sui virus, che portò Dulbecco ad approcciare in modo assolutamente rivoluzionario l’ambito della ricerca sulle cellule cancerose e tumorali. Un’intuizione geniale che, approfondita con anni di ricerche, portò lo scienziato a comprendere come i tumori siano in realtà indotti da quelli che lui chiamerà virus 'oncogeni'.

Una scoperta sensazionale che cambiò per sempre la faccia della lotta al cancro: Dulbecco, infatti, comprese che erano proprio i geni virali oncogeni ad attivare i geni responsabili della moltiplicazione cellulare alla base della diffusione dei tumori.

Un'intuizione che, rivoluzionando il mondo dell'oncologia, valse a Dulbecco il premio Nobel per la Medicina nel 1975.

Scienziato gentiluomo del quale si ricorda anche la partecipazione al Festival di Sanremo al fianco di Fabio Fazio (1999), Renato Dulbecco è sempre stato legato al suo paese natale, tanto da devolvere il compenso per la partecipazione alla kermesse canora a favore del rientro in Italia dei cervelli fuggiti all'estero.

Renato Dulbecco: un uomo geniale, precoce nelle sue intuizioni e insostituibile nelle sue ricerche.