Perché si crede che gli uccelli siano discendenti dei dinosauri?

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Pensiamo di sapere tutto sui dinosauri: erano rettili giganteschi, così potenti che nessun altra forma di vita poteva mettere in discussione il loro predominio. Hanno regnato per 160 milioni di anni, fino a quando, probabilmente, l’impatto di un meteorite con la terra, ha causato la loro estinzione.
Ma oggi sappiamo che non tutti i dinosauri erano giganti dalla pelle squamosa. Molti erano piccoli e probabilmente sono sopravvissuti e si sono evoluti: sono gli uccelli.

Ma perché si crede che gli uccelli siano i discendenti dei dinosauri?

Nel corso degli ultimi decenni, i fossili ritrovati in Cina e Mongolia, confermano questa ipotesi. Mostrano, senza ombra di dubbio, la presenza di piume: si tratta di dinosauri ma sono diversi da come ce li immaginavamo.
L’Epidexipteryx è vissuto 154 milioni di anni fa, nel tardo giurassico. Era piccolo, aveva grandi occhi e denti lunghissimi;
le sue zampe gli consentivano di arrampicarsi sugli alberi e di cacciare gli insetti.
Ma soprattutto, il suo corpo era coperto di piume.
Inizialmente i paleontologi pensavano che servissero per scaldarlo ma si sbagliavano: le quattro lunghe penne che spuntano dalla coda, quasi sicuramente erano ornamentali e, come negli uccelli di oggi, servivano per attirare le femmine o per minacciare gli avversari.
Sugli alberi poteva funzionare. A terra molto meno.
L’esistenza di un collegamento diretto fra dinosauri e uccelli si ravvisa frequentemente. In Mongolia sono stati ritrovati fossili di Sauronitoide seduti sul nido. Questi dinosauri deponevano le uova e le covavano.
Vegliavano il nido per proteggerlo dagli Oviraptor, i predatori di uova. Anche questi dinosauri erano simili agli uccelli nella forma, nel becco potente e senza denti, nel piumaggio che ricopriva il loro corpo.
Ma la pericolosità dagli oviraptor non era nulla se paragonata a quella di un altro predatore:

Il Gigantoraptor è l’esemplare piumato più grande mai scoperto con otto metri di lunghezza e una tonnellata e mezzo di peso. 
Le penne lunghe e simmetriche sugli arti anteriori e sulla coda erano simili a quelle di un uccello moderno: non servivano per volare, ma avrebbero intimidito qualunque avversario.
E’ stata la scoperta di un altro dinosauro, il Microraptor, a portarci ad un livello completamente nuovo.
Viveva e cacciava sugli alberi e probabilmente aveva il sangue tiepido: le sue piume servivano per volare.
Lunghe penne dalla forma aerodinamica ricoprivano gli arti anteriori e posteriori permettendogli di planare con quattro ali.
Nelle foreste cinesi, il microraptor, non era l’unico predatore volante.

Il Sinornithosaurus, un suo parente stretto ma più grande, aveva le sue stesse capacità. Quando questi dinosauri si scontravano davano vita a delle battute di caccia davvero spettacolari.
Le piume del Sinornithosaurus presentavano delle microstrutture identiche a quelle degli uccelli moderni. I paleontologi hanno ritrovato del pigmento all’interno dei fossili grazie al quale hanno potuto ricostruire il colore originario del piumaggio: una combinazione di marroni rossicci, gialli, grigi e neri, perfetta per mimetizzarsi nella foresta. Come in molti rapaci di oggi.
Per quanto incredibile possa sembrare, numerosi indizi sembrano confermare che tra gli uccelli e i dinosauri esista una stretta parentela: questi giganti erano piumati, avevano il sangue tiepido e, in alcuni casi, avevano sviluppato delle strutture che gli permettevano di planare e forse anche di volare.

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