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  • L’evoluzione prebiotica riprodotta in laboratorio

L’evoluzione prebiotica riprodotta in laboratorio

Negli anni ’20 il biochimico russo A. Oparin (1894-1980) e il biologo inglese J. Haldane (1892-1964) formularono l’ipotesi secondo cui in un’atmosfera riducente comuni reazioni chimiche possono produrre molecole organiche a partire da molecole inorganiche.
Trent’anni più tardi (1953) lo scienziato americano S. Miller (n.1930) verificò sperimentalmente quest’ipotesi. Egli ideò un’apparecchiatura nella quale i gas dell’atmosfera primitiva erano sottoposti, in assenza di ossigeno, a scariche elettriche. Miller constatò la formazione di molecole organiche, tra cui alcuni amminoacidi.
Ancora negli anni ’50 lo scienziato americano S. Fox riuscì a ottenere le microsfere. Egli sperimentò che, riscaldando degli amminoacidi in assenza di ossigeno, si formano spontaneamente dei polipeptidi, che egli chiamò protenoidi. Messi in acqua, i protenoidi costituiscono una specie di doppia pellicola che circonda una piccola vescicola, la microsfera.
Secondo ipotesi successive, un ruolo fondamentale sarebbe stato svolto da minerali argillosi che, essendo dotati di attività catalitica, avrebbero facilitato l’aggregazione delle semplici molecole organiche nei corrispondenti polimeri.
Altri scienziati ancora propongono la teoria della panspermia, secondo la quale la vita è approdata sulla Terra proveniente dallo spazio.