Iliade, Odissea e il corpus omerico

L'Iliade

L'Iliade è un poema di 15 696 esametri, divisi dai grammatici alessandrini in 24 libri. La decennale guerra contro Ilio (Troia) è presentata nella saga epica come una spedizione di guerrieri achei, guidati dal re di Micene, Agamennone, per riportare in patria la bellissima Elena, moglie del fratello di Agamennone, Menelao, rapita dal troiano Paride, figlio del re di Troia, Priamo. Storicamente la vicenda epica riflette forse una guerra condotta da alcune popolazioni greche verso la fine dell'epoca micenea a scopo di bottino o per insediarsi in una posizione geograficamente strategica (in prossimità dello stretto dei Dardanelli). La leggenda troiana doveva essere ben nota, nella sua interezza, al pubblico antico, tanto che Omero ne scelse solo un breve episodio, precedente la distruzione di Troia e collocabile durante l'ultimo anno di guerra. Il punto di partenza delle vicende narrate nel poema è l'ira di Achille, il più forte guerriero acheo, che in seguito a un grave oltraggio arrecatogli da Agamennone si ritira dalla lotta provocando il progressivo logoramento delle forze achee. L'anima della resistenza troiana è Ettore, eroe esemplare per la sua rettitudine morale e la sua umanità; la sua figura più delle altre è ricca di sfumature: la necessità di difendere la patria è un dovere assoluto, ma che si accompagna con il doloroso e costante presentimento della morte vicina, che lo priverà dell'amore della moglie e del figlioletto. Egli infatti cade in duello sotto i colpi di Achille, tornato a combattere per vendicare la morte dell'amico Patroclo, che si era sostituito a lui per amor patrio ed era sceso in battaglia nel momento più acuto della crisi e rimanendovi ucciso. Della vera fine della guerra tra Greci e Troiani, del famoso cavallo di legno e dell'incendio della città non è fatta menzione.

La narrazione omerica è interrotta da numerose digressioni, forse risalenti a nuclei compositivi diversi: le aristie (imprese eroiche) dedicate a singoli protagonisti (per esempio Diomede o Enea); episodi apparentemente staccati dal contesto in cui sono inseriti (il libro X con la vicenda di Dolone, la spia troiana); cataloghi di eserciti e descrizioni di armi (libro XVIII). Tuttavia la narrazione non perde la sua compattezza d'insieme e la vicenda procede con spedita drammaticità verso la catastrofe finale.