Umanesimo e Riforma

Introduzione

Le strutture politiche e concettuali della cultura europea subirono una profonda scossa nel periodo a cavallo fra Quattrocento e Cinquecento. All'uniformità religiosa e culturale imposta fino ad allora dal Sacro Romano Impero (per cui, per esempio, i letterati e gli scienziati si dovevano muovere esclusivamente all'interno dell'auctoritas e della latinitas) subentrò la pluralità di confessioni cristiane, il modello delle raffinate culture dell'antichità classica. L'umanesimo si presentò come il tentativo di risalire agli ideali più puri del pensiero classico senza la mediazione della cristianità medievale.

Lo studio delle humanae litterae e in particolare delle civiltà classiche greca e romana iniziò in Inghilterra verso la fine del XV secolo, grazie ad alcuni letterati che avevano studiato in Italia. Il desiderio di conoscere direttamente le opere di quelle culture favorì l'affermazione di nuovi ideali di stile letterario e di civiltà. Si diffuse la sensazione che il Medioevo fosse stato una parentesi oscura nel cammino verso il progresso delle arti e delle scienze. Profondo fu anche il riflesso della Riforma sulla letteratura, perché con lo scisma anglicano le energie vitali e culturali della nazione vennero indirizzate alla difesa della causa religiosa e nazionale del protestantesimo.