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  • <em>Il Messia</em>, poema della rigenerazione cosmica

<em>Il Messia</em>, poema della rigenerazione cosmica

Una nuova luce inonda il creato rigenerato, la luce della redenzione. Per Klopstock la redenzione è superiore alla stessa creazione, poiché essa ricrea il mondo in una bellezza superiore, definitiva, perfetta. Vi è in ciò un senso nascosto, ma persistente, di palingenesi cosmica. Nell'universo tutto rinnovato di Klopstock in fondo non c'è più posto per quell'inferno che egli pur sa – ed ama – rappresentare nella sua orrida e grottesca grandiosità. [...] Ma accanto al Klopstock sublime e patetico, che costruisce scenari infernali soltanto per farli crollare, vi è un Klopstock bucolico ed intimista che canta l'ansia di morte e la speranza di rinnovamento dell'anima individuale. [...] Klopstock, ammirato per i suoi paesaggi orridi, in cui infuriano tempeste e crollano monti, è in primo luogo creatore di un originale e delicatissimo paesaggio della risurrezione, simbolo e pegno della risurrezione dell'uomo: è il paesaggio rorido del “giorno nascente”, in cui l'oscurità della notte si ritrae lentamente, quasi inavvertitamente al primo incerto rosseggiare del mattino. [...] Poiché tutto il pietismo s'impernia sul sentimento della rinascita dell'anima, possiamo dire che il pietismo intero culmina poeticamente nel Messias, sia perché in esso le numerosissime “storie di rinati”, da episodiche, diventano sempre più sostanziali, sia perché la dolce speranza della rinascita genera da sé un particolare lirismo ed un particolare paesaggio.

L. Mittner, Storia della letteratura tedesca, vol. II,Dal pietismo al romanticismo (1700-1820),Einaudi, Torino 1964, pp. 177-178.