Il romanzo e Grimmelshausen

Grimmelshausen

Poco si sa dei primi vent'anni della vita di Hans Jacob Christoph von Grimmelshausen (Gelnhausen, Assia, 1621 o 1622 - Renchen, Baden, 1676): probabilmente li trascorse al servizio di questo o quell'esercito impegnato nella guerra dei trent'anni; è certo comunque che non compì studi regolari e che fu di umili origini. Convertitosi al cattolicesimo, si sposò ed ebbe dieci figli; dal 1649 al 1667 fu amministratore al servizio di vari proprietari ottenendo il titolo nobiliare; dal 1667 alla morte fu podestà di Renchen nella Foresta Nera. Scrisse sotto diversi pseudonimi racconti e romanzi, il più famoso dei quali è L'avventuroso Simplicissimo (Der abenteuerliche Simplicissimus Teutsch, 1669), capolavoro della letteratura barocca tedesca ispirato ai moduli picareschi che al principio del sec. XVI A. Albertinus e N. Uhlenhart con le loro traduzioni avevano reso familiari ai tedeschi. I successivi romanzi si configurano in larga parte come continuazioni del Simplicissimus: così la celebre Vita dell'arcitruffatrice e vagabonda Courage (Lebensbeschreibung der Erzbetrügerin und Landstörtzerin Courasche, 1670), da cui Brecht desunse materia per Madre Coraggio e i suoi figli; Lo straordinario Rompicollo (Der seltsame Springnsfeld, 1670) e Il nido mirabile (Das wunderbarliche Vogel-Nest, 1672-75).

L'avventuroso Simplicissimo

L'ampio romanzo, nel narrare le avventure di un giovane ingenuo che, sbalestrato nella guerra dei trent'anni, si adegua alla malvagità del mondo, assume ora toni satirici ora quelli gravi e meditati di una superiore visione delle cose, per concludersi con la presa di coscienza morale del protagonista, che si fa eremita. Simplicissimus è la narrazione delle molteplici avventure di un personaggio che si meraviglia delle cose del mondo e nel contempo ne constata la vacuità. Questa oscillazione costante tra la gioia di colui che vive, e soprattutto racconta, gli accadimenti più straordinari e la constatazione che tale molteplicità dell'apparenza maschera l'assurdità del destino fa del romanzo una delle più significative testimonianze dell'anima barocca.

La scrittura di Grimmelshausen, vivace ed esuberante, alterna momenti di crudo realismo e sferzante ironia a momenti di distacco contemplativo.