Il teatro epico di Brecht

La vita

Berthold – nome poi trasformato in Bertolt - Brecht (Augusta 1898 - Berlino Est 1956) è stato uno dei poeti e drammaturghi che hanno maggiormente inciso sulle generazioni successive per la sua concezione “epica” del teatro strettamente legata al marxismo.

Cresciuto in una famiglia agiata (il padre era direttore di una cartiera), manifestò già al liceo la propria vocazione letteraria scrivendo e pubblicando poesie sul giornale della scuola. Nel 1917 si iscrisse alla facoltà di medicina di Monaco, ma senza dedicarsi seriamente alla studio, che abbandonò nel 1921. Deciso a fare il letterato di professione, riuscì a ottenere contratti di collaborazione con diversi editori e s'impose all'attenzione del pubblico con il dramma Tamburi nella notte (Trommeln in der Nacht), che fu rappresentato a Monaco nel 1922 e gli procurò il prestigioso premio Kleist e un contratto con un importante teatro di prosa della capitale bavarese. Nel 1924 tuttavia, anche per il peggioramento del clima politico, si trasferì a Berlino come consulente del regista M. Reinhardt al Deutsches Theater, dove poté anche mettere in scena diversi lavori propri, tra cui L'opera da tre soldi (Die Dreigroschenoper, 1928), che ebbe un successo travolgente. In questo periodo Brecht aderì al marxismo e si sforzò di applicare alla propria concezione drammatica i capisaldi di questa dottrina scrivendo lavori da lui stesso definiti didascalici (“Lehrstücke”). Nel 1933, il giorno successivo all'incendio del Reichstag, lasciò la Germania stabilendosi a Svendborg nell'isola danese di Fünen. La sua produzione letteraria si orientò da allora esclusivamente in senso antifascista. Nell'imminenza dell'occupazione della Danimarca passò in Svezia e quindi in Finlandia (1940-41), da dove raggiunse gli Stati Uniti, stabilendosi a Santa Monica nei pressi di Hollywood. I suoi tentativi di collaborazione con l'industria cinematografica non approdarono a nulla di concreto. Nel 1947 fece ritorno in Europa, vivendo dapprima sul lago di Zurigo, quindi a Berlino Est. Qui organizzò la celebre compagnia teatrale Berliner Ensemble, prima al Deutsches Theater, poi al Theater am Schiffbauerdamm. A Berlino rimase – in rapporti non facili con il regime comunista – fino alla morte.