Lessico

sm. [sec. XIV; da giacere].

1) Atto e modo di giacere.

2) In geologia, giacimento minerario, deposito naturale costituito da uno o più minerali

Geologia: definizione

Qualsiasi roccia può essere intesa come giacimento (giacimento generale), ma per lo più si considerano solamente quei depositi comprendenti minerali utili, suscettibili cioè di essere convenientemente sfruttati (giacimenti speciali). Un giacimento si definisce singenetico oppure epigenetico a seconda che i minerali che lo costituiscono si siano formati contemporaneamente oppure successivamente alla roccia incassante, mentre viene detto primario se le condizioni di giacitura non si sono modificate dall'origine, secondario se è il risultato della concentrazione di minerali provenienti dal disfacimento di altri giacimenti. I giacimenti secondari spesso presentano una concentrazione di minerali utili superiore a quella dei relativi giacimenti primari a causa della selezione meccanica operata dalle acque correnti durante il trasporto; i minerali di questi giacimenti (per esempio l'oro, il platino, la cassiterite, ecc.) presentano notevoli caratteri di resistenza alle azioni degradative.

Geologia: classificazione

La classificazione dei giacimenti può essere variamente impostata, ma risulta particolarmente importante quella genetica, legata cioè ai processi responsabili della formazione dei minerali costituenti i giacimenti stessi e che pertanto presenta strette analogie con le suddivisioni della sistematica petrografica. Al riguardo i giacimenti sono distinti in magmatici, sedimentari e metamorfici. I giacimenti magmatici derivano da consolidamento all'interno della crosta terrestre, a notevole profondità (giacimenti plutonici) o a debole profondità (giacimenti subvulcanici), o all'esterno (giacimenti vulcanici), di masse magmatiche. Secondo la loro appartenenza a un particolare stadio di consolidamento magmatico si distinguono i giacimenti in ortomagmatici o liquidomagmatici, giacimenti singenetici connessi con processi di separazione e di concentrazione dei minerali a temperature elevate, superiori a 750 ºC, come per esempio gli spinelli (cromite e magnetite), ossidi di ferro, solfuri e solfosali metallici (pirrotina, calcopirite), e alcuni giacimenti primari di platino, diamante e grafite; pegmatitici, giacimenti rappresentati da apofisi o filoni diramantisi da masse sialiche e caratterizzati dalla presenza di individui cristallini di notevoli e talora enormi dimensioni, come per esempio si verifica nei giacimenti di mica, di berillo, di tormaline nobili, di topazio, ecc.; pegmatitico-pneumatolitici, giacimenti rappresentati soprattutto da filoni, tra cui tipici quelli di cassiterite e di wolframite; pneumatolitici, giacimenti che derivano dalla cristallizzazione diretta di soluzioni sovracritiche, come per esempio giacimenti di molibdenite, di grafite, auriferi e piombo-argentiferi, o da fenomeni di metasomatosi operati da tali soluzioni sulle rocce incassanti, come si osserva in molti giacimenti piombozinciferi, stanniferi, auriferi, platiniferi, ecc.; idrotermali, giacimenti molto diffusi, conseguenti al riempimento di fratture nella roccia incassante da parte di minerali depositati da soluzioni acquose surriscaldate e che pertanto si presentano sotto forma di filoni; buona parte dei giacimenti minerali metalliferi sfruttati su scala mondiale sono di questo tipo. Alla fenomenologia pneumatolitico-idrotermale di debole profondità possono riferirsi anche i giacimenti di esalazione: solfatare, geyser, soffioni boriferi, ecc. In base ai rapporti di dipendenza tra plutoni e masse magmatiche relative costituenti, i giacimenti si possono suddividere in endomagmatici, perimagmatici, apomagmatici e telemagmatici, termini che indicano un progressivo allontanamento dal corpo intrusivo alimentatore e quindi una graduale diminuzione dei valori di temperatura e di pressione durante i processi genetici relativi, identificabili rispettivamente nelle fasi di consolidamento ortomagmatico-pegmatitico, pegmatitico-pneumatolitico, idrotermale ad alta temperatura, idrotermale a media temperatura. I giacimenti sedimentari si prestano a suddivisioni analoghe a quelle delle rocce corrispondenti e quindi si distinguono giacimenti esogenetici o meccanici o clastici o placers, che comprendono per esempio le alluvioni diamantifere, aurifere, platinifere, stannifere e di altri minerali comunque caratterizzati da insolubilità, elevata durezza e alto peso specifico; giacimenti di origine chimica, come quelli evaporitici, gessoso-solfiferi, sideritici, limonitici, manganesiferi, ecc.; giacimenti di alterazione superficiale o eluviali, come in particolare la bauxite; giacimenti organogeni, formati da resti di organi animali o vegetali fissatori di determinati minerali e comprendenti gran parte dei calcari, caratteristiche formazioni silicee come farina fossile, tripoli radiolariti, e depositi fosforitici; giacimenti biochimici, formatisi per il concorso di svariati microrganismi (depositi limonitici, solfare); giacimenti organico-biochimici, di fondamentale importanza economica perché vi rientrano carboni fossili e idrocarburi naturali. I giacimenti metamorfici possono rientrare nell'ampio quadro delle trasformazioni mineralogiche operate dal metamorfismo regionale, come per esempio i giacimenti di talco, grafite, amianto, magnesite, steatite, ecc.; oppure dipendere da ricristallizzazione metamorfica di rocce organogene, come si verifica per i marmi cristallini e le quarziti, o essere il risultato di metamorfismo termico o dimetasomatismo, e in tal caso i giacimenti presentano caratteri analoghi a quelli dei giacimenti magmatici di genesi idrotermale (per esempio molti giacimenti piombo-zinciferi e molti dei più importanti giacimenti di magnetite, ematite e anche pirite). Per quanto riguarda la giacitura e la distribuzione dei minerali utili, i giacimenti possono essere classificati come filoni, impregnazioni, lenti, ammassi e giacimenti metasomatici e di contatto. Ancora, i giacimenti possono essere differenziati secondo l'ambiente di formazione o in relazione alla profondità a cui si trovano nella crosta terrestre: si hanno così giacimenti subaerei o subacquei, che possono essere ulteriormente suddivisi in eolici, glaciali, lacustri, marini, ecc., e giacimenti epicrostali, ipoabissali e abissali. Infine si può accennare alla classificazione pratica, basata sulle possibilità di utilizzazione dei minerali estraibili e che pertanto distingue i giacimenti in metalliferi e non metalliferi, i primi suddivisi in ferrosi e non ferrosi (pesanti, leggeri, preziosi, di metalli rari, radioattivi), i secondi, in funzione del loro impiego, in materiali da costruzione (pietre da costruzione, leganti aerei e idraulici), in materiali per l'industria ceramica e vetraria, in materiali abrasivi, refrattari, fondenti, coloranti, decoloranti, sgrassanti, assorbenti, isolanti, lubrificanti a secco, in fertilizzanti, in materie prime di base per la grande industria chimica, in combustibili (solidi, liquidi e gassosi), in pietre preziose, gemme e pietre dure, ecc. Per le tecniche relative all'individuazione di giacimenti utili, vedi prospezione; per le tecniche di sfruttamento dei giacimenti, vedi coltivazione, abbattimento, cava, miniera.

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